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ROMA / 20-05-2010

SOS AMIANTO / Legambiente denuncia: nel solo Lazio, dal 2001 al 2008, 352 casi di tumore dovuti a esposizione amianto

Legambiente invia nuovo dossier all'assessore all'ambiente della regione Lazio: concludere censimento, avviare campagna informativa ai cittadini.


Ultime notizie, salute e ambiente - Nuova tappa del "No ecomafia tour" di Legambiente nel Lazio: 1.200 studenti concludono campagna e presentano testi di racconti di ecomafie.

Concludere il censimento amianto nel Lazio, compresi siti dimessi e grandi impianti industriali; individuare le priorità per la bonifica e destinare le necessarie risorse economiche al co-finanziamento; realizzare gli impianti di smaltimento, per contrastare le illegalità. Ecco le principali richieste e proposte alla Regione Lazio contenute nel nuovo 'Dossier sull'Amianto' realizzato dall'Osservatorio ambiente e legalità, che da oltre quattro anni Legambiente Lazio gestisce grazie al contributo dell'Assessorato all'Ambiente della Regione Lazio. La nuova tappa del “No Ecomafia Tour”, tenuta presso la Sala Tevere della Regione Lazio, è stata tutta dedicata alle scuole, con la presentazione dei testi scritti da 100 studenti per il Concorso “Racconti di Ecomafie”, nell'ambito della campagna di educazione alla legalità e alla sicurezza ambientale, realizzata da Legambiente Lazio in collaborazione con il Consiglio regionale del Lazio.


“Con questa nuova campagna di educazione alla legalità, negli scorsi mesi abbiamo coinvolto 1.200 studenti di 44 diverse scuole di tutta la regione in incontri tematici, dai rifiuti al ciclo delle acque, dal cemento ai nuovi inquinamenti – dichiara, Cristiana Avenali direttrice Legambiente Lazio-. Questa attività dell'Osservatorio ambiente e legalità è molto importante, ci crediamo molto e la crescita delle adesioni ci dà ragione, evidenzia l’interesse degli studenti e degli insegnanti, questo è fondamentale, è con i giovani che si deve dialogare per affrontare il tema della legalità e della qualità ambientale. Abbiamo ragionato anche di nuovi inquinamenti come l'elettrosmog, per far conoscere loro questi temi, visto che sono sono grandi utenti di telefonia mobile, ma anche dei pericoli dell’amianto, allargando lo sguardo presentando loro figure di grandi personaggi che hanno dato la vita per la legalità.”


Dopo aver denunciato i cassoni abbandonati sul Tevere sotto Ponte Milvio, ottenendone la rimozione, Legambiente torna ad occuparsi di amianto, puntando ora altri cassoni per l'acqua in eternit, denunciati dalle mamme dei bambini della scuola Anna Magnani di Roma, che a breve dovrebbero essere rimossi secondo quanto comunicato pochi giorni fa. Ma sono migliaia gli altri casi, tra questi quelli più recenti segnalati dai cittadini di tutto il Lazio al numero gratuito 800 911 856 dell'Osservatorio ambiente e legalità,sui quali Legambiente ha attivato opportune verifiche: adiacenti al Parco Scott a Roma, in via Nerazzini e via Cappucci, giace una serie numerosa e silenziosa di tetti con coperture logore in eternit; in via Lecceno a Roma, ci sono due coperture in amianto che fanno bella mostra di sé, a servizio di un capannone e di un garage; a Guidonia, in via Carcibove, si trova amianto in una discarica abusiva; a Canale Monterano (Rm) in via Casali Pigna una falegnameria ed un capannone ad uso agricolo hanno la copertura del tetto in amianto. Nel complesso nei 1.175 edifici pubblici censiti nel Lazio sono 2.907 le tonnellate di amianto, mentre poco o nulla si sa dei siti dimessi, dei grandi impianti industriali e a pressione e tanto meno della situazione negli edifici privati industriali e civili. L'amianto sta causando una strage silenziosa: sono, purtroppo, ben 352 i casi di tumore per esposizione all’amianto dal 2001 al 2008, secondo i dati del Rapporto 2008 del Dipartimento epidemiologia della Asl RmE.


“Le illegalità ambientali vanno colpite con decisione, le norme contro le intercettazioni mettono a rischio le inchieste sulle Ecomafie, bisogna invece indurire le sanzioni e introdurre finalmente i reati ambientali nel codice penale oltre che promuovere una nuova cultura della legalità -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Anche sul fronte dello smaltimento di amianto ci sono troppe ditte che operano nell'illegalità, come denotano le innumerevoli micro-discariche abusive. Scriveremo oggi stesso all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio per avviare un lavoro comune per informare i cittadini, rendere noto l'elenco delle ditte autorizzate per evitare le truffe, ma anche per chiedere informazioni sul previsto telerilevamento delle coperture in eternit e sull'indagine epidemiologica per i rischi dell'esposizione alla fibra killer.”


A pochi giorni dall'uscita del nuovo Rapporto Ecomafie di Legambiente (sarà presentato il 4 Giugno), l'associazione ricorda i dati della precedente edizione per il Lazio: da una parte si è registrata una diminuzione del 20% del numero complessivo degli illeciti ambientali, che fa scendere la nostra Regione dal quarto al quinto posto, subito dopo le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, ossia Campania, Calabria, Sicilia e Puglia; dall’altra è impressionante l’aumento dell’illegalità nel settori dei rifiuti e ancor più in quello del cemento, dove il Lazio si classifica al quarto e al terzo posto, rispettivamente con 291 e 774 reati ed una percentuale del 7,4% e del 10,3%. Rimane invece stabile al primo posto nel settore delle archeomafie, con una percentuale immutata del 15,3%.
Hanno partecipato all'iniziativa: Maggiore Federico Pecoraro, Guardia di Finanza di Roma, in rappresentanza del Gen. Di Divisone Filippo Ridondale; Vice Questore Giuseppe Anaclerito, Comandante del Nipaf del Corpo Forestale dello Stato di Rieti;Valentina Romoli, coordinatrice Centro Azione Giuridica Legambiente Lazio; gli studenti e gli insegnanti delle scuole di Roma Liceo Plinio Seniore, ITCS Bachelet, ISS Falcone,I. Viale di Villa Pamphili, I. Rousseau e dell'I.T. per geometri Brunelleschi di Frosinone.



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