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CAGLIARI / 20-06-2010
LETTERA ALLA REDAZIONE UNONOTIZIE.IT, AMBIENTE SARDEGNA / Stop ai Rally motociclistici in Sardegna.
Decine di moto e di quad a tutta velocità nei sentieri e tratturi delle Foreste demaniali della Sardegna danngeggiano l'ambiente vegetale, distrubano la fauna, provocano solchi ed erosioni per l'effetto della potenza scaricata a terra da questi mezzi in territori pregiati.
E' ora che la Regione si adoperi per impedire, come già avviene in molte altre regioni italiane, questo tipo di manifestazioni che danneggia l'ambiente, non lascia nulla al territorio e propaga l'immagine di una Sardegna usa e getta, corri e scappa molto lontana da una fruizione attenta consapevole e rispettoso del nostro patrimonio naturale. Lo sostiene il consigliere regionale Chicco Porcu del PD che ha presentato un'interrogazione urgente perchè venga impedito questo tipo di gare motocistictihe all'interno della Foreste Dmaniali della Sardegna.
Ecco il testo ddell'interrogazione.
INTERROGAZIONE PORCU con richiesta di risposta scritta sull’impatto negativo per l’immagine della Sardegna e per l’ambiente sardo dei rally motociclistici che a partire dal mese di maggio 2010 si svolgeranno all’interno dei cantieri forestali e del demanio dell’Azienda Foreste della Sardegna.
Il sottoscritto premesso che:
- a partire dal prossimo mese giugno si disputeranno in Sardegna ben tre rally motociclistici (aperti anche alle moto a quattro ruote quad) che si disputeranno, per larga parte, all’interno dei cantieri forestali e del demanio dell’Azienda Foreste della Sardegna;
- questo tipo di gare fuoristrada si disputano prevalentemente su sentieri, mulattiere e addirittura su prati, con partenze a volte dalle spiagge aggravando il rischio di fenomeni erosione per il crearsi di solchi e canaloni che in seguito alle piogge si allargano provocando ulteriori danni all’ambiente e rendendo difficile di questo prezioso sistema viario per attività dolci come l’escursionismo a piedi o a cavallo;
- in questo tipo di manifestazioni i perimetri forestali vengono utilizzati per le cosiddette prove speciali, cioè chilometri percorsi al massimo di velocità, in quanto validi per la classifica finale;
- trattandosi di centinaia di chilometri è impossibile che il personale dei cantieri forestali possa ripristinare i gravi danni arrecati da decine di motociclistici su due e quattro ruote all’interno del demanio forestale;
- questo tipo di gare non contribuiscono sicuramente a “pubblicizzare” una corretta fruizione nostro patrimonio forestale e suggeriscono pratiche non rispettose del nostro patrimonio ambientale come il percorrere con mezzi motorizzati e ad alta velocità sentieri e tratturi o bivaccare lungo greti di fiume, spiagge o torrenti (vedi foto dal sito dell’organizzazione);
- i percorsi di questo tipo di gare motociclistiche a differenza dei rally automobilistici sono segreti per cui gli organizzatori per cui manca totalmente l’eventuale interesse del pubblico sardo;
- in molti altri Paesi del mondo ed in molte regioni italiane sono state proibite questo tipo di gare e si limite, nei boschi e nelle foreste demaniali, addirittura il numero giornaliero delle biciclette perché inevitabilmente erodono il terreno;
- ormai questi rally si disputano soltanto in Sardegna grazie alla benevolenza dell’Azienda Foreste;
- la circolazione dei mezzi motorizzati è autorizzata per legge (Codice della strada) soltanto sulle strade statali, provinciali, comunali e sterrati di penetrazione agraria e non nei sentieri e mulattiere di campagna o peggio fuori da questi ultimi, come avviene invece per queste gare;
- per dette gare manca un coinvolgimento diretto di operatori locali in quanto organizzate dalla società Bike Village che ha sede legale a San Teodoro (come Moto Club), ma sede operativa in provincia di Milano - come si può facilmente dedurre dal numero telefonico 02.9901161 che corrisponde alla ditta Promovideo di Via Mantegna Senaso (Mi);
- si tratta, addirittura, di una manifestazione sportiva a scopo di lucro considerato che i prezzi che i piloti, familiari e accompagnatori devono pagare per iscriversi arrivano a 2.500 euro cadauno;
Tutto ciò premesso il sottoscritto chiede di interrogare gli assessori alla difesa dell’ambente, al turismo e allo sport per sapere se:
- risponde al vero che queste gare motociclistiche transitano in zone Sic o altre zone protette siti di importanza cmunitari, oasi, aree naturali protette, Zps - zona speciale di conservazione che sono presenti in tutta la Sardegna;
- risponde al vero che l’ente Foreste non fa pagare nessun canone di concessione demaniale né fa versare alcun deposito cauzionale per eventuali danni al demanio regionale;
- sono state previste forme inopportune forme di sponsorizzazione o contributi di qualsiasi genere per l’organizzazione di simili eventi dannosi per l’ambiente, il paesaggio e l’immagine stessa della Sardegna;
- il passaggio di questo tipo di gare motociclistiche (che sembrerebbero addirittura sponsorizzate dall’ente Foreste, visto il simbolo della bandiera dei quattro mori che figura nel logo della manifestazione) possano conciliarsi con le finalità della campagna promozionale Foreste aperte (visite di scolaresche, mountain bike, giochi all’aperto ecc.);
- non ritengano di doversi adoperare per impedire lo svolgersi nel territorio della Sardegna di questo tipo di rally motociclistici e soprattutto se non ritengano opportuno vietarle all’interno dei cantieri e del demanio dell’ente Foreste della Sardegna.
Firmato: Chicco Porcu
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