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AMBIENTE GREEN ECONOMY / 14-07-2010

AMBIENTE GREEN ECONOMY / Un futuro più green...passa anche dal web

Si parla tanto di green economy e della necessità di un modello di sviluppo più sostenibile. Il nostro Paese potrebbe essere all’avanguardia per le sue caratteristiche geografiche, eppure una vera coscienza ambientale stenta ancora a decollare. Basti pensare anche alla scarsa attenzione del governo, che ha recentemente tagliato gli incentivi ai pannelli solari.


Per fortuna, per i cittadini e per le imprese esistono tanti altri modi di dimostrare la propria sensibilità in questo campo. E, per quanto possa sembrare strano, la Rete ci può dare una mano!

Pensiamo, tanto per cominciare, agli innegabili vantaggi del telelavoro.
Un’azienda che offrisse ai propri impiegati la possibilità di lavorare da casa darebbe un forte contributo alla riduzione delle emissioni. Anche privilegiare videoconferenze e chat rispetto alle dispendiose visite e riunioni intercontinentali può fare la differenza, specialmente nelle grandi realtà multinazionali.

Il web ci aiuta a essere green anche come acquirenti: studi specializzati hanno dimostrato, per esempio, che il commercio elettronico genera un impatto del 40% inferiore alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), perché limita i passaggi intermedi fra produttore e consumatore. Per non parlare della digitalizzazione: sempre più persone acquistano mp3 al posto di cd ed e-book al posto di libri, contribuendo a diminuire il dispendio di risorse e la necessità di trasporti su larga scala.

Ormai, inoltre, sembra essere alle porte un’altra rivoluzione, quella del cloud computing, ovvero la possibilità di salvare i nostri dati online anziché su dispositivi fisici come hard disk e chiavette USB. Una vera svolta che permetterebbe anche di frenare il pericoloso aumento di e-waste.

Certo, rimangono ancora alcuni ostacoli. In primis la mancanza di una strategia ben strutturata per sfruttare al meglio tutte le potenzialità offerte dalla Rete. Inoltre, il nostro Paese risente di infrastrutture poco adeguate: senza banda larga per tutti, solo una parte della popolazione avrà una connessione efficiente. Infine, serve una sorta di rivoluzione culturale. Perché il web ci può aiutare solo a patto di adottare una filosofia di consumo più consapevole: informarsi e consumare meglio, con un occhio di riguardo alla sostenibilità dei nostri comportamenti quotidiani.

Doris Zaccaria



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