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VITERBO / 15-07-2010
ROCKY, UNA STORIA A LIETO FINE/ Vittima di crudeli maltrattamenti è ora un cane poliziotto con distintivo
Tuscia, ultime news: un cane pastore che diventa il braccio della legge - La storia di Rocky, da lupo galeotto divenuto cane poliziotto, si arricchisce di un nuovo entusiasmante capitolo. Quello più importante. Al termine, infatti, di nove mesi di tirocinio, superati brillantemente presso il Centro Cinofili della Polizia di Stato di Nettuno, questo splendido esemplare di pastore tedesco di circa due anni e mezzo è pronto a raggiungere la sua prima sede operativa ad Ancona. Rocky, quindi, è ormai un cane poliziotto a tutti gli effetti.
Per chi ancora non la conoscesse, la vicenda di Rocky ha avuto inizio circa sedici mesi fa quando il Servizio veterinario della Ausl di Viterbo era stato interpellato dal suo ultimo proprietario, il quale aveva proposto di abbatterlo perché morso dal cane a entrambi gli avambracci.
Dopo aver ricostruito la storia di Rocky, divenuto sì pericoloso ma a causa dei maltrattamenti subiti dai due padroni che lo avevano avuto, il Servizio viterbese, non solo si era rifiutato di somministrare un’iniziazione letale a Rocky, ma aveva deciso di applicare la recente normativa Martini, dandole un’interpretazione innovativa che potrebbe diventare un precedente di riferimento e, nel migliore dei casi, una prassi consolidata. In pratica, è stato deciso di addebitare gli obblighi economici di mantenimento e di recupero comportamentale, sino a nuova adozione, a carico del proprietario, in quanto ritenuto responsabile della condotta di Rocky.
“Decidemmo allora – spiega Antonella Bruni del Servizio veterinario della Ausl di Viterbo - di affidarlo a Vincenzo, un istruttore che, con serenità, ha iniziato ad allenarlo all’interno di uno schema tranquillo di attività giornaliere, di cibo adeguato e corretto riposo. Un periodo che ha rivelato che Rocky non era un cane comune e sarebbe stato sconsigliato affidarlo a un padrone qualsiasi, perché si sarebbe cacciato nuovamente nei guai”.
Da qui la proposta del caso al Centro Cinofili della Polizia di Stato, l’inizio dell’addestramento di Rocky e di una fattiva collaborazione, tra privati e differenti amministrazioni, che è sfociata in una virtuosa e fruttifera sinergia.
“Infine – prosegue Antonella Bruni - ci hanno comunicato che il tirocinio era finito, Rocky lo aveva superato brillantemente, era un cane poliziotto a pieno titolo e stava per raggiungere la sua nuova sede di servizio, ad Ancona.
Giovedì pomeriggio, 8 luglio, lo abbiamo trascorso a Nettuno, dove siamo stati accolti cordialmente e ci siamo sentiti tra amici, esattamente come deve sentirsi un cittadino perbene in una struttura della Polizia di Stato. Quando abbiamo visto Rocky, è stato un colpo al cuore. Era bellissimo e si muoveva agile e sciolto, esternando tempra e vivacità, accanto al suo nuovo conduttore, un bravissimo agente, giovane, capace e con un carattere solare: si vedeva che tra loro due c’era già un grande feeling. Approfittando della pazienza del personale presente e con un’interpretazione disinvolta delle procedure, lo abbiamo sequestrato e monopolizzato. Agli occhi sorpresi di tutti, Rocky ci ha accolto festoso, leccando le nostre mani, dando e ricevendo ruvide effusioni, da fiero lupo quale è, convincendoci che non ci aveva mai dimenticato, come noi a lui, come sarà anche nel tempo a venire. Sono sicura che si farà valere, che farà del bene alle persone, magari anche a coloro che non lo hanno capito, non distinguendo un diamante grezzo da un sasso, e che lo avrebbero voluto morto o in prigione”.
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