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VITERBO / 16-07-2010

TUSCIA, TURISMO: LENTA RIPRESA / Viterbo, segnali di ripresa e ottimismo secondo il sondaggio effettuato da Confesercenti / SWG





Viterbo, ultime notizie Tuscia, turismo - “Rispetto a un anno fa – spiega Vincenzo Peparello, responsabile regionale Turismo di Confesercenti – l’1,5% in più di persone intervistate ha dichiarato che farà una vacanza. Cala, però, la permanenza media al mare, passando da 14 a 12 giorni. Nel periodo estivo, nel complesso, ci sarà un aumento di vacanzieri: luglio e agosto saranno sempre i mesi più gettonati.

L’andamento del turismo nel 2010 nella Tuscia, inoltre, vede una netta diminuzione di chi va al mare, in campagna e ai laghi e una diversificazione della scelta.

“Dal 73% di turisti che andava al mare nel 2006 – continua Peparello – siamo passati al 47% del 2010. Segnano il passo anche laghi e campagna, mentre viene registrato un +3-4% per la montagna e un +1-2% per le vacanze verdi. Se da una parte si stringe di più la durata del soggiorno e gli stranieri  percorrono meno chilometri per andare in villeggiatura, dall’altra non si perdono tradizioni come la buona cucina, la ricerca di eventi caratteristici e mete turistiche fonti di attrazioni per i giovani dove andare all’avventura e fare sport”.

Chi parte nel 2010 ha le idee chiare anche di dove andare.

“Sette italiani su dieci passeranno le ferie in Italia – dice ancora l’esperto di turismo -, il 51% in una regione diversa da quella di residenza: per il balneare sono in testa delle preferenze Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia, per la montagna il Trentino Alto Adige. Il Lazio è a metà classifica. Chi va all’Estero sceglie la Spagna per il 23% dei casi, subito dopo si conferma la Francia (anche se si registra un calo del 4-5%) e la Grecia che passa dal 10 al 13% delle scelte. Il 64% degli intervistati si sposterà in auto, il 23% in aereo e l’8% in treno. Il 46% passerà la vacanza con la famiglia in un albergo o una pensione (si passa dal 32 al 33% per queste attività ricettive) puntando sul massimo comfort dei servizi: piscina e centri benessere nei residence, internet e Tv satellitare in case ed appartamenti”.

I primi mesi del 2010 hanno fatto segnalare dati positivi per il turismo nel Lazio e nella Tuscia.

“C’è stato un miglioramento rispetto al 2009 – continua Peparello – per il turismo nel Lazio e nella Tuscia, Roma torna a primeggiare tra le città d’arte e cultura. Questi dati denotano che la migliore strategia da seguire per riportare a crescere il turismo è puntare alla destagionalizzazione. La gente si muove per motivazione e non più per destinazione, è attento a prodotti diversificati e specifici: l’operatore deve offrire pacchetti locali di qualità a prezzi contenuti. La vera crisi che il turismo vive non è quella degli arrivi o delle presenze ma del fatturato. Come Confesercenti abbiamo coniato lo slogan ‘Turismo per tutti, tutto l’anno”.

Per invertire la tendenza turistica, quindi, serve un ripensamento del modo di organizzare e gestire la ricettività in ambito locale e nazionale: questa l’analisi di Peparello:

“Il maltempo di inizio stagione condizionerà l’esito di tutta la stagione, l’indagine dice che il 76% dei vacanzieri consulta il meteo prima di prenotare e, parallelamente, se non si occupa una camera non si ha la possibilità di fare  i saldi quello che si è perso non si recupera più. Partendo da queste considerazioni, quindi, serve non generalizzare sulle cause della crisi del turismo legandole al maltempo o alle carenze del nostro territorio: occorre produrre un’offerta ricettiva che vada incontro alle famiglie che hanno meno reddito e ai giovani che cercano il divertimento. Proporre offerte personalizzate insieme a una programmazione degli eventi molto anticipata, per permettere a tutti i clienti di scegliere con calma e gusto, sono i modi migliori per attrarre turismo. La Notte Rosa di Rimini, con i suoi 2 milioni di presenze, ne è la conferma”.


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