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BOLOGNA / 23-07-2010
DESTINI / Espulsa dal Cie di Bologna. Ora, rischia la pena di morte
Faith Aymoro, 23 anni, è stata arrestata appena giunta in Nigeria, dopo essere stata espulsa dal Centro di Identificazione ed Espulsione (Cie) di Bologna. Ora, rischia la pena di morte per impiccagione.
Arrivò tre anni fa in Italia per scappare dalla persecuzione delle autorità: per lei era riservata la pena di morte. Faith, nel 2006, uccise, con una bottiglia di vetro, il suo datore di lavoro che la violentava e seviziava. Per questo motivo, giunge in Italia, dove cerca di ricominciare e di portare avanti i suoi sogni, anche se trova altre difficoltà lavorando sodo e con nessun diritto.
Anche in Italia trova la violenza lungo il suo cammino. All’inizio del mese di luglio, un suo connazionale, tenta di violentarla nel suo appartamento. Intervengono i carabinieri, chiamati dai vicini di casa, e...trasferiscono la ragazza nel Cie di Bologna in attesa dell’espulsione. Ora, rimpatriata, rischia di nuovo la vita. La ragazza, era arrivata al Cie quando la polizia ha emesso su di lei il terzo mandato di esplulsione; i due precedenti non erano stati ottemperati.
"Oggi ho avuto la conferma ufficiale del suo rimpatrio dalla questura di Bologna - spiega il suo legale - L'unica cosa che possiamo fare, non appena l'arresto della donna sarà ufficializzato, è appellarci allo Stato italiano perché intervenga, oppure a un'associazione internazionale come Amnesty international"
Da mercoledì la ragazza è dentro il carcere di Abuja, capitale della Nigeria ed è ripartito il processo. Al governo Italiano si appella il fidanzato di Faith, un ragazzo che viveva con lei in Italia.
Una violenza l’ha portata in Italia e un’altra violenza la portata verso la pena di morte.
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