|
AMAZZONIA / 26-07-2010
turismo di frontiera / AMAZZONIA (seconda parte)
...Il primo traghetto per Leticia mi fa attendere due giorni ancora in Perù e mezza giornata alla guarnicion militar di confine, Pijuayal, per le squallide formalità doganali. Mi sono riposato due giorni a Leticia in Colombia. Coloratissima e viva località di vacanza: il Rio Amazonas qui è come il mare, è una riviera balneare. Poi la città gode della ricchezza del narcotraffico con sfacciataggine. Qui non si mastica più la povera hoja de coca dei contadini andini, qui ormai la pianta della coca ha subìto i miracolosi processi di raffinazione…
È la zona dei tre confini questa: Perù, Colombia e Brasile si baciano con tre città portuali dalle viscere maleodoranti di affari mai onesti. Io riparto dal molo brasiliano di Tabatinga acquistando un passaggio ponte sul mercantile misto passeggeri Bandeirante II. Otto giorni, 1000 km sul Rio Amazonas fino a Manhaus, città fluviale storica del Brasile. 120$ tutto compreso: spazio a terra per dormire, doccia comune e mensa.
In compagnia di altri 400 passeggeri!…dantesco, eppure lo spaccato più bello di tutto il viaggio. Famiglie intere che a ridosso di Natale tornavano dai villaggi alla città popolosa per le feste hanno raccontato ai miei occhi la vita della foresta, gli scali nei porticcioli fluviali per scarico e carico delle merci e della posta, coincidenze volanti con altri traghetti, tempeste di coleotteri da costringere tutti a stare a terra e poi ripulirsi da centinaia di insetti, paura di naufragi notturni e lacrime di passeggeri che subiscono l’ingiustizia di non-servizi imposti e criminali: 200 salvagenti per 500 persone!
Ne ho perfino rubato uno per rabbia che incombe sul letto nella mia reggia viterbese…la vita non è uguale per tutti. Mi sono perso e addormentato sulla punta del traghetto godendo di tramonti sul Rio che mi tenevano compagnia quando la nostalgia mi rapiva dalla carretera sur americana e mi portava al molo del mio lago di Bolsena: con il blocchetto degli appunti e la macchina fotografica tutt’addosso.
Vagabondo gentile più che mai. La passerella per scendere al molo di Manhaus oscilla ancora sotto i miei piedi: alta, instabile..o forse io, troppo “evoluto”! Ho raggiunto poi Buenos Aires, ho trascorso la Navidad con amici e ho parlato con mio padre che stava facendo accertamenti medici. La preoccupazione per lui, la mestizia per gli emigranti della Boca e di calle Necocea in Tablada hanno chiuso nel mio cuore quel sogno che lì dentro non sa morire.
Il rientro da Santiago del Chile mi ha ancora regalato al Paso los Libertadores la silhouette dell’ Aconcagua, il señor de los Andes; una domenica 31 dicembre bianca di neve a New York; e poi casa, per il brindisi di fine anno con chi, a quei sogni lungo la carretera sur americana, si è addormentato con me!
Simone Chiusaroli
FOTO:
1 - Traghetto per Manhaus
2 - Vita di... crociera
3 - Tramonto su Rio Amazonas
4 - Boca di Buenas Aires
|
|