|
ROMA / 03-08-2010
ALIMENTAZIONE SCUOLA / Mangiare sano ed equilibrato a scuola, i consigli per una corretta alimentazione
Adottare abitudini alimentari corrette è necessario sin dall’infanzia per ridurre il rischio di sviluppare molte patologie cronico-degenerative collegate all’adozione di un’alimentazione scorretta. Queste le linee guida predisposte dal ministero della Salute e rivolte a tutti gli operatori sulla ristorazione scolastica allo scopo di fornire, a livello nazionale, indicazioni per migliorarne la qualità dei pasti nei vari aspetti, in particolare quello nutrizionale.
Tra i punti cardine delle linee guida, l’elaborazione di menù secondo i principi di una alimentazione equilibrata dal punto di vista nutrizionale ma anche considerando la varietà e la stagionalità dei cibi, utilizzando anche proposte di alimenti tipici della regione di residenza, per insegnare ai bambini il mantenimento delle tradizioni.
Le indicazioni per un’alimentazione equilibrata
Le frequenze di consumo di alimenti e gruppi di alimenti riferiti al pranzo nell’arco della settimana scolastica
Frutta e vegetali: una porzione di frutta e una di vegetali tutti i giorni
Cereali (pasta, riso, orzo, mais...): una porzione tutti i giorni
Pane: una porzione tutti i giorni
Legumi (anche come piatto unico se associati a cereali): 1-2 volte a settimana
Patate: 0 -1 volta a settimana
Carni: 1-2 volte a settimana
Pesce: 1-2 volte a settimana
Uova: 1 uovo a settimana
Formaggi: 1 volta a settimana
Salumi: 2 volte al mese
Piatto unico (ad es. pizza, lasagne, ecc.): 1 volta a settimana
Intanto nelle scuole è in arrivo il menù a chilometri 0 attraverso l'elaborazione di piatti secondo i principi di un'alimentazione equilibrata, ma anche considerando la varieta' e la stagionalita' dei cibi, utilizzando anche proposte di alimenti tipici della regione di residenza, per insegnare ai bambini il mantenimento delle tradizioni.
Niente ciliegie o pesche a Natale, dunque, ma dolci arance in Sicilia, mele nel Veneto o mandarini in Basilicata ed anche altri esempi basati sui prodotti tradizionali che potrebbero essere consumati nelle diverse regioni. L’Italia puo’ contare su 4511 prodotti agroalimentari tradizionali, ottenuti secondo regole tradizionali antiche tramandate nel tempo censiti dalle regioni. A prevalere tra le specialità “salvate dall’estinzione” sono - afferma la Coldiretti - i 1.362 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.263 verdure fresche e lavorate, 748 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 461 formaggi, 154 bevande tra analcoliche, liquori e distillati e 150 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.). Nella mappa delle regioni che presentano la piu’ ricca “biodiversità” a tavola si classifica al primo posto la Toscana con 463 specialità seguita sul podio da Veneto e Lazio (367) e Piemonte (365), ma ottimi posizionamenti si riscontrano per Campania (333). A seguire ci sono Liguria (295), Calabria (272), Sicilia (238), Emilia-Romagna (233), Puglia (222), Lombardia (209), Sardegna (172), Molise (159), Friuli-Venezia Giulia (151), Marche (147), Abruzzo (143), Trento (109), Bolzano (92), Basilicata (73) Umbria (70) e Val d’Aosta (31).
La Coldiretti è attualmente impegnata a promuovere il progetto educazione alla campagna amica nelle scuole per recuperare, soprattutto nelle giovani generazioni, i principi della tradizione, della sana alimentazione, della stagionalità dei prodotti e della realtà territoriale per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell' agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.
|
|