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TARQUINIA / 20-08-2010

TARQUINIA, IL LUNA PARK E LA PROTESTA DELLA LAV / siamo nel 2010, inconcepibile che i premi siano animali vivi





Offrire animali in premio, vincita o regalo è considerata una delle forme di maltrattamento gravissime contro gli esseri viventi e a cui nessuna amministrazione viterbese, salvo il capoluogo, si preoccupa di porre rimedio.

Eppure si moltiplicano in Italia i Comuni che decidono di vietare questa vecchia e crudele pratica poiché l’adozione di un qualsiasi essere vivente deve essere consapevole e responsabile.
Pochi sono, infatti, coloro che conoscono e sono in grado di soddisfare le esigenze ecologiche e comportamentali di coniglietti, pesciolini, tartarughe, scoiattolini, criceti e simili. Animaletti che qualsiasi bambino dichiara di aver avuto e di aver abbandonato o di aver visto morire in condizioni strazianti: dimenticati al sole cocente o al freddo sui terrazzi, deceduti senza cibo né acqua o senza aver mai visto un medico veterinario in caso di malattia.

Ormai si sa qual è la vita che conducono questi piccoli animali: trasportati in un continuo spostamento, ammassati dentro scatole o piccolissimi terrar, senza avere la possibilità di vedere la luce, respirare aria nuova, esposti per ore a chiasso, sole, freddo e pioggia senza alcuno scrupolo.
Nessuna norma per la detenzione viene rispettata nonostante le condizioni di detenzione e gestione siano assolutamente incompatibili alle loro esigenze naturali.
Moltissimi gli scoop giornalistici e le denunce presentate presso le Procure d’Italia.

Sulle bancarelle la loro situazione di vita non cambia: i pesci rossi sono talmente numerosi dentro a quelle scatole di plastica che sono costretti ad ammassarsi verso l’alto nel cercare di ricevere ossigeno da un acqua ormai satura di anidride carbonica e residui fecali.
Uccelli, cavie e conigli sono detenuti in condizioni di sporcizia e incuria, inscatolati uno sull’altro e bombardati dalla musica a tutto volume che proviene delle giostre collocate accanto senza considerare poi che il tutto si svolge durante le ore di buio quando questi animali riposano.

I pesci poi vengono venduti/ceduti in premio in bustine di plastica con due dita di acqua, ho visto una di queste attaccata alla maniglia del sedile posteriore di una macchina parcheggiata, segno che il divertimento per la famiglia non era ancora finito e l’agonia di quel pesce costretto in una busta senza ossigeno sarebbe durata ancora per molto. Un evidente caso di maltrattamento sanzionabile penalmente.

Come è possibile definire divertimento questa tratta di esseri viventi?  Perché continuare a sostenere pratiche di questo genere che favoriscono il persistere di insensibilità e il perpetrarsi di atti crudeli che gli stessi bambini acquisiscono come fosse normale trattare un essere vivente alla stregua di un oggetto inanimato?

Lo scorso anno la Provincia di Viterbo ha suggerito e caldeggiato presso i comuni l’adozione di un Regolamento sulla falsariga di quelli già adottati altrove anche da intere Regioni italiane.
Nel Comune di Tarquinia sono già stati richiesti negli anni interventi a tutela di questi animali affinchè tale bruttura post bellica abbia a finire.

Caldeggiamo, pertanto, che finalmente anche questo comune balneare si dimostri lungimirante e responsabile e, come molti altri, metta al bando la cessione di animaletti/oggetto.

Sara Mengarelli
PdR LAV Tarquinia
[email protected]
LAV Onlus
www.lav.it

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commentiCommenti inserisci un commento Inserisci un commento
Se gli animali li tengono male, sono da condannare, ma se li offrono in premio dovrebbero essere elogiati, la vostra è carità pelosa
commento inviato il 21/08/2010 alle 8:24 da piero  
andate a fare la calza ben pensanti e basta.
commento inviato il 21/08/2010 alle 8:48 da stefano  













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