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BARI / 20-09-2010
SPETTACOLO, LELIO LUTTAZZI / Alla fiera del Levante, incontro con la moglie di Lelio Luttazzi, artista indimenticato
''Spero di vivere ancora in armonia con tutti come piaceva a lui'': è il ricordo di Rossana, moglie di Lelio Luttazzi.
E' emozionata nel ritrovarsi ospite e protagonista nel caffè dedicato al marito da Carlo Gentile in "E' qui la musica", alla Fiera del Levante: l'essere tanto più giovane del grande musicista (compositore, cantante, direttore d’orchestra) la rende voce narrante di una preparazione e di una maniera di essere di un vero signore, oggi è difficile trovare.
Ha letto dell'omaggio a suo marito su Google ed ha chiamato per ringraziare. Invitarla è stato immediato, e lei giornalista ligure racconta del suo amore "a prima vista" per questo uomo che, solo pochi giorni dopo averla conosciuta, le chiedeva di lasciare tutto e seguirlo. Racconta il suo cedere lentamente a questo amore grandissimo ed il suo diventare un tutt'uno col grande maestro che aveva portato in Italia il jazz, pur mantenendo il suo lavoro di giornalista.
Parla del loro essere sempre insieme a Milano, a Torino, a Roma e poi a Trieste, dove dal 2005 hanno vissuto la maniera particolare di essere di questa città di confine, dove ai giovani nella Scuola di Musica era dato modo di avvicinarsi ad essa, di conoscerla con un doposcuola, sempre affabile e familiare, in casa Luttazzi: per imparare sempre più ad ascoltarla e viverla.
Durante l’incontro nel caffè, scorre il filmato del ‘65 di Luttazzi con Mina: è bellissimo. Lei con la vita sottile e lo chignon tutto intrecciato che le damigelle dell'epoca esibivano; lui elegante, quasi timido ma sorridente ed altamente professionale. ''Provavano dal lunedì al venerdì con un regista come Antonello Falqui'' racconta Rossana. ''C'era una grande forma di rispetto per il pubblico. Anche gli applausi erano veri. Oggi, nell'improvvisazione di situazioni e personaggi, si è perso completamente quel senso di eleganza con cui la televisione stregava''.
La sua ultima apparizione, a sorpresa (anche per lui che non si aspettava una convocazione sul palco della città dei fiori) con la giovane cantante Arisa al Festival di Sanremo del 2009. Per le prove si vide arrivare in casa questa ragazza intelligente, inconsueta, fuori dai canoni dell'apparire, con i suoi musicisti. Risultato fu una canzone amatissima. Quando Lelio a luglio è morto, la sua giovane collega non sapeva come recuperare la perdita di un personaggio infinitamente importante per il suo esordio, conosciuto da poco ma amato da piccola per la sua Hit Parade condotta in radio.
Nella sua carriera Luttazzi ha affiancato grandi nomi come Totò, grandi registi come Antonioni, ha lavorato in spettacoli, commedie musicali, trasmissioni televisive, sempre con la stessa eleganza e la stessa maniera di ridere su difficoltà ed eventi. ''Il mio vivere accanto a lui - dice Rossana - è stato senza un attimo di sosta mentale e fra il mio ligure ed il suo triestino avevamo creato un idioma nostro con cui ci parlavamo e che non capiva nessuno''.
La voce le si incrina mentre Guido Di Leone, con la sua chitarra e la voce di Francesca, accompagna il suo ricordare.
A novembre una Fondazione dedicata a Lelio Luttazzi sarà creata in una serata condotta da Pippo Baudo, grande amico del maestro.
Fonte-. ufficio stampa Fiera del Levante
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