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CESANO / 06-10-2010
ELETTROSMOG, NUOVI CONTROLLI SU EMISSIONI RADIO VATICANA / il monitoraggio dei tecnici ARPA in corso nella zona di Cesano
Emissioni Radio Vaticana, ultime notizie Roma - L'Arpa Lazio, di concerto con il Dipartimento delle Comunicazioni del Ministero per lo Sviluppo Economico e con il Ministero dell'Ambiente, ha avviato una nuova campagna di misurazione dei livelli dell'inquinamento elettromagnetico prodotto dalle antenne di Radio Vaticana. Il monitoraggio dei tecnici, iniziato due mesi fa, è ancora in corso. È quanto rivela la stessa Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Regione Lazio rispondendo ad una lettera con la quale Legambiente lo scorso luglio aveva sollecitato l'avvio di nuove misurazioni nella zona di Cesano, alle porte di Roma, a seguito della pubblicazione della perizia di un autorevolissimo gruppo di studiosi dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che confermava ancora una volta le peggiori paure dei cittadini. In un enorme raggio fino a 12 km dalle antenne di Radio Vaticana, infatti, è provato un eccesso di rischio di morte per tumore emolinfopoietico e per il rischio infantile relativo a leucemia e linfoma non Hodgkin, per esposizione residenziale di lunga durata. Oltre cento pagine ricche di dati e analisi che pesano come macigni e parlano di decine di persone malate e morte, in diversi casi bambini e bambine.
“Finalmente è ripartito almeno il monitoraggio -afferma il presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati- ma la gravità della situazione è già comprovata e sotto gli occhi di tutti e impone provvedimenti immediati, senza ulteriori perdite di tempo. Sono già passati oltre dieci anni dalle prime misurazioni di Enea, Anpa e Ministero delle Comunicazioni che registrarono picchi addirittura di 20 volt/metro (limiti di legge 6 volt/metro secondo il decreto 381 del 1998), con notevoli superamenti in 11 su 14 dei punti monitorati, nonostante l'emittente avesse ridotto del 50% la potenza in quel periodo”.
“Il processo contro i vertici di Radio Vaticana per 'getto pericoloso di cose' non è mai arrivato a sentenza per l'intervenuta prescrizione -ricorda Parlati- ma il nodo da affrontare subito, fuori dalle ipocrisie, resta quello della delocalizzazione delle antenne: nel 2010 non ha alcun senso una tale concentrazione di potenza di trasmissione, ci sono tecnologie innovative che permetterebbero tranquillamente di mettere la parola fine a questa drammatica vicenda. Credo sia questa la richiesta contenuta nella straziante lettera inviata nei mesi scorsi al Papa dai genitori dei bambini morti a causa della leucemia o colpiti dalla malattia. Bisogna fermare questa assurda strage, eliminando quelle antenne”.
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