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GENOVA / 06-10-2010
DISCARICA DI SCARPINO, SESTRI PONENTE/ ''Bisogna porre fine allo sfacelo di questo territorio''
Ricordiamoci, tutti, non è affatto “NORMALE” che un temporale causi una tale devastazione nel quartiere operaio più popoloso della Regione, un'invasione di detriti. Acqua, fango, ma non la montagna di rifiuti e veleni provenienti dalla discarica di Scarpino, che ha invaso ieri Sestri Ponente. Guardatela bene questa "acqua", che acqua non è, perchè è zeppa di percolato dalle fogne, idrocarburi, metalli in soluzione, sostanze tossiche di ogni genere, non è più...poco più che acqua piovana.
Per l’ottusità di chi ci governa e che ci ha governato negli ultimi 50 anni. Per tutti quelli che hanno continuato a cementificare, a ignorare le caratteristiche peculiari del nostro territorio, a soffocare fiumi e torrenti, a costruire duecento case dove ce ne stavano cinque.
Case che poi ospitano gente (troppa) che produce rifiuti (troppi), che congestiona il traffico (troppo), che installa nuove industrie (troppe) senza alcun freno e spesso senza controlli.
“IL BUSINESS DEI RIFIUTI” che spadroneggia giorno e notte sul nostro territorio. La parola chiave, l’unica che interessa. Soldi, soldi, soldi… fino al momento in cui questi soldi bisogna spenderli - e tutti insieme – per rimediare ai danni.
Per far fronte alle cosiddette “emergenze”, che emergenze diventano solo per l’ottusità di chi permette lo sfruttamento incivile e insensato di un territorio difficile e particolare come il nostro, l'ultima piena, esondazione, chiamiamola come volete è stata il 5 Settembre 2010 e solo tre anni fà la piena di "rumenta" portò via la passerella pedonale in via Borzoli.
Mi raccontava ieri un amico, del muro di contenimento della casa in cui viveva a Coronata, che era stato fatto basandosi sulle indicazioni di un contadino, dopo che ingegneri e geometri l’avevano progettato in modo completamente diverso: quando arrivò l’alluvione nel 70, quel muro resse perfettamente. Altri crollarono miseramente. Il fatto è che i contadini usano quell’oggetto misterioso che si chiama “buon senso”: misterioso soprattutto per i politici, che continuano ad ignorare ogni forma di prevenzione e a sperare (ottusamente) che “non succeda mai niente”.
Invece, puntualmente, succede: ma l’amministratore di turno può sempre scaricare le colpe su quello precedente, che a sua volta riuscirà sempre e comunque a dimostrare che alcune situazioni le ha già trovate così… e a forza di scaricabarile, nessuno paga mai. Al massimo si dichiara un bello stato di emergenza e i soldi si chiedono alla Provincia, alla Regione, allo Stato… ovvero, a chi? A NOI.
Ai cittadini. Alle stesse vittime, che vengono anche costrette a pagare per la scelleratezza altrui. Si potrebbe dire che in fondo se lo meritano, per aver votato quelle persone: ma che scelta hanno, dopotutto? A destra e a sinistra, di sopra e di sotto, quelli del “voto utile” sono sempre stati tutti assolutamente concordi nel cementificare, industrializzare, riempire di rumenta questa povera VALLE DI LACRIME.
Forse è ora di cominciare a esprimere qualche voto definito “inutile” dalla solita casta… mentre forse si rivelerebbe veramente utile per cambiare le cose, prima che sia troppo tardi.
Ammesso che non sia “già” troppo tardi. Esistono precise responsabilità in tutto questo, e la Procura avrebbe a sua volta la responsabilità morale, se non “legale” – di risalire fino ai veri responsabili. L’unico problema è che la situazione è incancrenita da talmente tanto tempo che i primi responsabili, probabilmente, saranno morti e sepolti. Ma se così fosse, si deve esigere che la situazione cambi. SUBITO. Perché stavolta, per fortuna, è andata bene: tanti danni alle cose, ma nessuna vittima umana, se la marea di "monnezza" fosse scesa giù per la valle del Chiaravagna, la sera quando tutti i Cittadini erano in casa oggi saremmo quì a contare i morti, ricordo il grave pericolo di stabilità idrogeologica che riguarda la discarica.
Il giorìno 2 di Ottobre è stato il secondo anniversario della atroce morte di Emiliano "Pino" Cassola inghiottito nel ventre fumante della discarica, avevo scelto di non "ricordarlo" in rete, per non
polemizzare, in un momento tanto difficile per questa comunità, alla vigilia del via per i lavori di costruzione della "Fabbrica della morte" il MODERNO GASSIFICATORE tanto caro a questa amministrazione.
Non è, come ci accusano gli amministratori che ...ingigantiamo i problemi...ribadisco a gran voce il pericolo concreto dello "SCIVOLAMENTO A VALLE " di tutta la discarica che poggia sulla "PRIA
SCUGENTE" ...pietra scivolosa... In altre parti nel mondo, in situazioni identiche a questa (e per gli stessi motivi) ci sono state migliaia di vittime, il Ponente Genovese non è meglio di Manila o di Città del Messico.
Occorre un’azione forte, da parte di tutta la Cittadinanza, per chiedere con forza che si ponga rimedio a questo sfacelo di un territorio che era tra i più belli del mondo.
Diciamo BASTA.
Ora, oggi.Subito
Felice Airoldi portavoce Comitato per Scarpino
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