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NOLI (SAVONA) / 14-10-2010
CUCINA STORICA / L’Ottocento sulla tavola degli italiani, menù, curiosità della cucina antica, l'intervista a Bruno Cantamessa
Intervista a Bruno Cantamessa
Bruno Cantamessa è co-autore de “La Cucina Storica, percorsi alimentari dal Medioevo al XX secolo” (Omega Edizioni). Executive chef, dopo esperienze nazionali ed internazionali, si dedica con passione alla cucina tradizionale. E’ docente di cucina storica, ricercatore ed interprete di ricette antiche che vanno dall’epoca romana al ventesimo secolo.
Console Accademia Italiana di Gastronomia Storica
Piemontese. Studioso, ricercatore ed esecutore della cucina storica.
Grande appassionato di cucina nel 2001 ha pubblicato come coautore un libro sulla Cucina Storica: " La Cucina Storica - Percorsi Alimentari dal Medioevo al XX Secolo "
Al suo attivo partecipazioni internazionali e consulenze nel campo della gastronomia.
Docente di Cucina Storica e creativa.
Ha creato oltre un centinaio di ricette personali ed è interprete della grande cucina Internazionale
Dal 1995 Executive Chef.
Ha conseguito all’estero due importanti Master:
Master of International Business in Hotel & Tourism Management.
Master of Science in International Hospitality Management
La tua passione per la cucina. Come e perché?
Beh, avendo vissuto in una casa di… ”cuochi” era quasi scontato che nascesse questa grande passione.
Perché hai scelto la tradizione, invece che scelte innovative in cucina?
Perché non ci sono innovazioni senza la conoscenza delle tradizioni, degli usi e costumi dei popoli.
Come nascono e prendono forma le ricette che crei?
Nascono da una miscela di aromi e sapori sapientemente miscelati. La migliore ricetta che puoi creare è quella che puoi “sentire” tutti i sapori senza che uno di questi sovrasti l’altro.
Chi ti ha fatto da maestro, mentore, guida, musa e quant’altro? Insomma, a chi devi dire grazie?
La mia è stata una famiglia di… cuochi, sia mamma che papà cucinavano molto bene. Quindi, grazie prima di tutto a mia mamma, ai suoi tempi grande cuoca, e poi ad un grande chef piemontese conosciuto in tutto il mondo (Cesare Giaccone) che mi ha dato, diciamo, la spinta finale ad intraprendere questa professione.
La tua amicizia con Giovanni Rebora (anche prefatore del libro), purtroppo scomparso
Giovanni per me è stato oltre che un grande amico, una guida. Eravamo in perfetta sintonia su quanto era storia, cultura, alimentazione e gastronomia. Tantissime volte ci ritrovavamo a discutere sulle ricette tradizionali e ci piaceva approfondire il perché era nata questa o quella ricetta, con questi ingredienti, ecc. Era, oltre che un grande storico, un forte prosecutore delle tradizioni e credeva fortemente e con ragione nella cucina delle tradizioni. Ti assicuro che mi manca sia come amico che come… guida spirituale. Lo ricorderò sempre con affetto!
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Affermare sempre di più il ristorante Samoa, far conoscere la grande cucina del territorio senza tralasciare la Cucina Storica mia grande passione.
Nell’inverno mi dedicherò ai Convivi Storici e a corsi di cucina “medievale” in castelli d’Italia!
Il colmo per un cuoco?
Potrei osare a dirne uno che mi è simpatico: Essersi… stufato
Per contatti:
www.cucinastorica.eu
www.ristorantesamoa.com
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