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ROMA / 19-10-2010
VINO, RACCONTI DI UN INTENDITORE / Un luogo ideale per riposare
Mi affaccio dal mio terrazzo, scorgo il cielo. Le nuvole…plumbee, grigie, cariche di pioggia.
Un luogo ideale per riposare
In questi giorni non lasciano tregua, ci sovrastano come tanti macigni sulle nostre teste.
Impediscono che i raggi del sole possano raggiungerci e dare il tanto sospirato calore che tutti, dopo un lunghissimo inverno, aspettano.
All’improvviso un pensiero attraversa la mia mente… “caldo, freddo e poi ancora caldo”.
Il vino…le bottiglie…
Questi continui sbalzi di temperatura non sono un sicuro giovamento, anzi!!!
Un’estate di qualche anno fa, trovandomi in vacanza decisi di comprare qualche bottiglia di vino di un produttore locale, grande struttura, ottima qualità, ottimo vino.
Pensai…“queste bottiglie le terrò ben conservate ed aspetterò l’occasione giusta per degustarle, magari in buona compagnia di qualche amico amante del buon vino”.
Ricordo che le riposi in casa, all’interno di una dispensa insieme ad altre bottiglie. Al riparo dalla luce e da altri agenti esterni potrà riposare fino al momento della fatidica apertura.
Era la mia errata convinzione.
Il giorno tanto atteso tardava ad arrivare, trascorsero diversi mesi, un inverno, un’altra estate e ancora un inverno. Decisi che non potevo più aspettare che si creasse l’occasione.
Dovevo aprire quella bottiglia!!! Finalmente!!!
Sfilai il tappo di sughero, mi accorsi che già qualcosa non funzionava, venne via senza alcuna difficoltà, era lento.
Versai il vino. Il colore rosso rubino che apettavo di trovare aveva assunto una tonalità rosso bruno, nel bicchiere notai che era diventato torbido, presentava evidenti anomalie del colore.
Lo annusai!!! L’intensità e la persistenza inconfondibili dei suoi profumi si erano trasformati in odore di tappo e di cotto, quasi come fosse “marsala”.
Si era ossidato!!!
Il tanto sospirato momento si rivelò una grande delusione!!!
Un profondo senso di smarrimento mi pietrificò. Le nuvole si erano fatte ancore più grigie, mi sentivo schiacciare dal loro peso.
Capii che avevo fatto un’irreparabile pasticcio. Avevo rovinato il vino. Un’infinità di pensieri affollavano la mia mente. Dove avevo sbagliato? Mi resi conto di non essere a conoscenza del modo corretto di conservare una bottiglia di vino.
Oggi sorrido al pensiero di quel disastro, a quelle bottiglie comprate con tanto desiderio e buttate via con tanta tristezza. Solo dopo tanta esperienza, confronto e ricerca, capii dove feci gli irreparabili errori.
Le alte temperature, la posizione verticale della bottiglia, l’umidità, i rumori, gli odori sono tutti elementi che condizionano fortemente la naturale vita di una bottiglia di vino.
Che dici posso paragonare il vino ad una persona!? Ci provo!?
Come una persona, il vino respira! Come una persona, il vino riposa in posizione orizzontale! Come una persona, il vino ama riposare in luoghi freschi! Come una persona, il vino ama riposare al buio ed al silenzio! Insomma, il vino come una persona ha bisogno di un luogo ideale per riposare, cosi che al risveglio si possa presentare in tutta la sua bellezza ed intensità.
“Ho qualche bottiglia di vino che conservo già da tempo, aspettavo di berle con qualcuno che lo apprezzasse e ne riconoscesse le sue qualità”…sorrido e credo che non seguirò più questo pensiero… “il buon vino va bevuto…e non conservato”.
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