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CIVITAVECCHIA / 02-11-2010

LETTERE ALLA REDAZIONE/ Il verde pubblico: vero business di Civitavecchia



Civitavecchia, i cittadini lamentano negligenza nell'opera di bonifica dal famigerato punteruolo rosso - L’aspetto di Viale Garibaldi stà cambiando, e non solo per i lavori alla Marina che stanno andando avanti lentamente tra tanti dubbi e soprattutto tanti perché di  soldi spesi in quel modo. Quello che potremmo definire lo skyline del viale lungo la linea del mare, lo sfondo della vista quotidiana dei civitavecchiesi alla quale sono legati da oltre un secolo e rappresentato dalle palme storiche che abbelliscono il tratto di strada dall’uscita del porto fino al lungomare Thaon De Revel, è ormai compromesso.

E questo è accaduto per una grave negligenza prima nell’affrontare, o meglio di far finta che non esistesse,  il problema del punteruolo rosso a Civitavecchia e poi per la superficialità e il pressapochismo con cui l’Amministrazione Comunale  è  intervenuta tardivamente e maldestramente dando mandato ad Etruria Servizi per cercare di mettere una pezza su un problema che andava affrontato da professionisti competenti e non da giardinieri improvvisati e mandati allo sbaraglio quando ormai la frittata era fatta.

 La responsabilità che non è ovviamente dei singoli operatori di Etruria ma di chi li governa e li istruisce, perché è normale chiedersi per quale motivo  l’azienda abbia deciso di intervenire solo sulle eliminazione delle foglie  pericolose  e non sul tronco. Probabilmente i vertici di Etruria non sanno  che il punteruolo rosso una volta aggredita la palma ne mina la stabilità totale e quindi anche del tronco e che questo va eliminato seguendo un protocollo ben preciso e seguito in tutti i comuni che stanno cercando di risolvere lo stesso problema.   Ma soprattutto chi ha ordinato quell’intervento  non sa,  e questa è la cosa gravissima, che spargendo le foglie delle palme a terra  senza evitare la diffusione del coleottero, si ha la responsabilità  delle infezioni delle palme ancora sane  e con danni irreversibili.

 Civitavecchia, come decine di città italiane, è certamente vittima di questo problema ma mentre in tutti i comuni si è tentato ormai da tempo di cercare e provare a salvare le palme, nella nostra città, nonostante segnalazioni e proposte per nulla  pellegrine, vedi quella ben documentata del dott. Stefano Borghetti, si è deciso di lasciare morire tutte le palme malate, avendo pure il cattivo gusto di dirlo pubblicamente, mostrando un ulteriore disprezzo per ciò che i civitavecchiesi amano. L’ordinanza dello scorso 22 ottobre appare quindi tardiva visto che il problema si è manifestato  da oltre due anni a Civitavecchia. Magari invece di fare una rotatoria di meno, per esempio quella totalmente inutile della Madonnina e realizzabile per la modica cifra di oltre 450.000 euro, leggasi quasi un miliardo delle vecchie lire, sarebbe stato opportuno che l’amministrazione Comunale investisse quei soldi in soluzioni o almeno tentativi di trattamenti  che non lontano da Civitavecchia, a Santa Marinella sono partiti da mesi. Basta notare il tubicino nero che  avvolge  le palme  che si trovano lungo il tratto di autostrada Civitavecchia- Cerveteri per avere la conferma che quel Comune almeno stà cercando di salvare le palme malate, non solo quelle sane.

Una ulteriore prova che è bene almeno tentare di salvare le palme  si può vedere lungo la via bassa di Via Terme di Traiano a Civitavecchia, nei pressi del cemento, dove in un’area privata ben quattro palme sono oggetto di trattamento. Ma forse è più comodo aspettare che tutte le palme comunali di Civitavecchia muoiano. Perchè altre nuove saranno ripiantate con ulteriore spesa e altri soldi, pubblici, saranno spesi per abbattere i tronchi delle gloriose palme storiche. Con tanta felicità di chi è responsabile di questa palmanza che gonfierà i portafogli di pochi eletti a danno della collettività. Come sempre da quasi quattro anni a questa parte.

Roberta Galletta

Coordinatrice Circolo Partito Democratico Civitavecchia



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