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ORVIETO / 09-11-2010

DANZE ACROBATICHE IN SCENA A ORVIETO / al Teatro Mancinelli di scena ''Inferno''







DANZE ACROBATICHE IN SCENA A ORVIETO / al Teatro Mancinelli  di scena ''Inferno'' - Dopo il successo dello scorso anno quando, nel mese di Gennaio, aveva registrato in poco tempo il tutto esaurito, torna in scena al Teatro Mancinelli di Orvieto, venerdì 12 Novembre alle ore 21.00, “Inferno”, l’originale spettacolo di Emiliano Pellisari in cui gli spettatori saranno trasportati in un viaggio immaginario nell’universo dantesco.

Danzatori-acrobati che fluttuano nell’aria, volteggiano, volano, si lanciano nel vuoto e risalgono verso l’alto, creando un intreccio di figure e trasformandosi in simboli, dando vita ad un caleidoscopio di immagini sorprendenti, ispirate ai più conosciuti canti della commedia dantesca, recitati in sottofondo dall’inequiparabile voce di Vittorio Gassman. Questo è “Inferno” uno spettacolo che fuori dall’ordinario in cui si mescolano virtuale e reale, un progetto teatrale sorprendente, coprodotto da Emiliano Pellizzari Studio e TeMa Produzioni, associazione collegata al celebre teatro orvietano. 

I più famosi luoghi dell’opera dantesca penetrati ormai nell’immaginario collettivo, vengono rivisitati da un’ineguagliabile performance artistica che, all’interno dello spazio teatrale, annulla le regole della fisica e della forza di gravità, miscelando la bellezza della danza e la potenza dell’atletica circense, senza dimenticare le suggestioni offerte dalla musica, dal recitativo, dagli effetti scenici e dal gioco delle luci. Ecco allora la magia di Paolo e Francesca tornare in un contesto aereo dove i protagonisti volano liberi dalla gravità, mentre schiere di anime cadono al suolo come foglie. Ecco Caronte che scaraventa a terra i dannati e gli angeli e i diavoli che si fronteggiano nello spazio in duelli spettacolari. Ecco infine Dante e Virgilio che affrontano il loro viaggio esplorando una geografia inedita e compiendo la loro ascesa grazie a una scala vivente, fino a raggiungere la luce di una stella pulsante disegnata dai corpi degli stessi danzatori sospesi nell’aria.

Sabato 13 Novembre alle ore 21.00, debutta in prima assoluta “Cantica II”, in replica anche Domenica 14 Novembre alle ore 17.00. Il secondo atto della trilogia, firmato da Emiliano Pellisari segna la prosecuzione, rivisitata, del viaggio nell’immaginario dantesco. Se nell’Inferno l’architettura dello spazio ultramondano era resa attraverso le posture dei corpi nudi, qui nel Purgatorio, sono protagonisti i costumi, i tessuti e gli oggetti. Gli attori, isolati o in gruppo, agiscono nello spazio per mezzo di attrezzi di scena e non sono più corpi nudi. Quello a cui danno vita sono quadri allegorici, scanditi da una musica tratta dal repertorio classico, che riescono a rendere il significato del Purgatorio quale passo evolutivo nell’ascesa spirituale dell’uomo.

Annalisa Ammendola, Mariana Porceddu, Giulia Consoli, Yari Molinari, Patrizia Di Diodato, Gabriele Bruschi sono i sei danzatori acrobati che abitano una scena ricca di suggestioni, dove si muovono apparentemente liberati dai vincoli della gravità dando vita a una drammaturgia dei corpi stessi, magica e visionaria.

La produzione è il frutto della ricerca artistica di Emiliano Pellisari che nella sua formazione, oltre al teatro, si è avvicinato anche alla filosofia e alla regia cinematografica. Coreografo sempre più affermato, grazie all’ideazione di spettacoli di successo a livello nazionale e di performance per eventi internazionali, Pellisari ha partecipato a esperienze che vanno dal Teatro Nero alla danza contemporanea messa in scena da compagnie come il Momix e Pilobolus, e si distingue per i peculiari effetti scenici che riescono a generare una costante atmosfera di sorpresa, grazie alle illusioni di scena. La ricerca tecnica e critica associata a un’inventiva ricca di estro e a una conoscenza approfondita delle invenzioni meccaniche rinascimentali e seicentesche, applicate al teatro, permettono all’autore di rappresentare delle apparizioni di incredibile complessità, dove il protagonista indiscusso è, non tanto il ritrovato tecnologico, quanto il movimento dei corpi che emerge da un costante fondo nero, affiancato dagli effetti delle luci, senza l’ausilio di alcun elemento virtuale.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web del Teatro Mancinelli di Orvieto (www.teatromancinelli.it) oppure telefonare allo 0763/340493.

Simone Casavecchia

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