PUNTERUOLO ROSSO A CIVITAVECCHIA / quale logica nei lavori per la profilassi delle palme afflitte dal punteruolo rosso? Ultime notizie - Seppur con grande ritardo, finalmente il Comune ha affidato, e fatto partire, i lavori per la profilassi delle palme afflitte dal punteruolo rosso a Civitavecchia.
L’operazione, avviata con specifica ordinanza del Sindaco, è stata presentata con grande enfasi e dovizia di particolari riferiti, in particolare, alle specifiche procedure che si sarebbero dovute adottare sia per la cura delle palme malate, che per lo smaltimento di quelle irrimediabilmente perse.
In particolare in detta ordinanza veniva testualmente prescritto che “l’abbattimento deve essere effettuato nelle prime ore del mattino, evitando giorni con forte piovosità che può rallentare l’esecuzione degli interventi e giornate con ventosità eccessiva che può favorire il volo degli adulti esemplari” e che “l’area sottostante la proiezione della chioma della pianta da abbattere deve essere coperta con teli di plastica dello spessore di almeno 0,40 millimetri, al fine di impedire la caduta dell’insetto sul terreno nudo e di agevolare le operazioni di raccolta delle parti vegetali tagliate e di tutti
gli stadi di sviluppo dell’insetto caduti accidentalmente al suolo”.
Adesso delle due, una! O quelle inserite nell’ordinanza erano procedure inserite semplicemente per un operazione di facciata oppure la ditta incaricata è incompetente o superficiale o menefreghista, o un tragico mix magistralmente shakerato di entrambe, poiché – come la data e l’ora della foto confermano (il pomeriggio di due giorni fa) – la giornata era molto nuvolosa con forte precipitazione durante la mattinata e la sera , il vento superava i 23 nodi in rinforzo e durante il taglio sia delle foglie che del fusto, a terra non vi era presenza di alcun telo per evitare la dispersione dell’insetto o delle larve.
Auspichiamo che il Dirigente dell’Ufficio Ambiente, per legge unico vero referente responsabile dell’ufficio indipendentemente dagli assessori succedutesi, svegliandosi dal lungo letargo durante il quale non ha posto in essere alcuna azione di prevenzione e cura come invece il protocollo obbligatorio per la lotta al punteruolo rosso avrebbe previsto, voglia, in virtù del suo ruolo, almeno dopo questa nostra sollecitazione, intervenire per far si che vengano attuati i doverosi controlli.
A meno che intento dell’Amministrazione non fosse semplicemente quello di riuscire a smaltire le palme al costo di circa 500,00 euro l’una (a carico del contribuente), non avendo altro fine che questo,
perché in tal caso si sarebbe raggiunto il risultato, in quanto con questo tipo di professionalità in campo, sarà ben difficile che si possa riuscire a salvare almeno parte dell’ancora esistente patrimonio
palmizio cittadino.
Per il comitato NaturalMente
Massimiliano Di Grado
Per il Forum Ambientalista
Simona Ricotti