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BLERA (VT) / 29-11-2010
AGROALIMENTARE TUSCIA / Sulle orme etrusche il frantoio Vanto del viterbese
Con l'assegnazione ad “EVO” dell'indicazione di miglior olio extra vergine d'oliva della provincia di Viterbo, anche l'edizione 2011 di FLOS OLEI (la più importante guida ai migliori extravergine del mondo) rende un tributo di eccellenza ad una visione dell'agricoltura che coniuga al meglio passato e futuro.
Dalla prima uscita nel 2007 col lo slogan “NUOVO EVO ETRUSCO”, “EVO” l'olio “DOP Tuscia” della Cooperativa Agricola Colli Etruschi di Blera ha ottenuto in Italia e all'estero più che lusinghieri consensi sia tecnici che commerciali, ponendo l'intera provincia di Viterbo e la Tuscia Viterbese ai vertici qualitativi della produzione mondiale d'olio extra vergine d'oliva.
EVO è un'interpretazione in “purezza” delle olive di cultivar Caninese provenienti dagli oltre 800 ettari di proprietà dei 384 soci: le olive raccolte a mano ai primi di ottobre, sono avviate alla frangitura entro 12 ore dal distacco dalla pianta e l'olio ottenuto è conservato, in assenza di ossigeno, in contenitori di acciaio.
Dai territori blerani, valorizzati anche grazie alle scoperte archeologiche curate da Gustavo VI re di Svezia negli anni '60, provengono oltre la cultivar Caninese, le cultivar Frantoio, Leccino ed Itrana che, raccolte e lavorate separatamente, sono successivamente miscelate per la composizione di “Colli Etruschi Classico” (Caninese, Frantoio, Leccino) edi “40/60” (Itrana e Caninese), quest'ultimo creato per concentrare idealmente in un unico olio due diverse visioni agronomiche e sensoriali di Sud e Nord del Lazio.
Visitare il frantoio della Cooperativa Agricola Colli Etruschi è molto semplice, basta contattare lo 0761.470469 o o andare direttamente in Via degli Olivi 2a Blera: a Blera è possibile immergersi in un territorio dominato dalla presenza etrusca e molto poco dalla civilizzazione contemporanea, fino al punto di poter sperimentare, attraverso la struttura “Antiquitates”, metodi e modi di vita delle antiche popolazioni locali.
Stefano Marigliani
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