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TARQUINIA / 25-12-2010
TARQUINIA, FIUME MARTA / porto turistico, inquinante impianto industriale in comune Tuscania. Indaghino Procure di Viterbo e Civitavecchia
FIUME MARTA: in questi anni è mancato clamorosamente l’interesse da parte delle Istituzioni preposte. Se a questo si aggiunge la riproposizione di un dannoso progetto di porto turistico che qualcuno vuole realizzare per forza all’interno della foce del Marta e il riavvio di un impianto industriale a Tuscania, allora il futuro del fiume non si presenta certamente roseo.
TARQUINIA, FIUME MARTA / Fare Verde: ''Procure della Repubblica di Viterbo e Civitavecchia acquisiscano filmato su condizioni fiume Marta''. Ultime notizie Tuscia - Forte presa di posizione dell’associazione ambientalista Fare Verde di Tarquinia che auspica l’acquisizione, da parte delle Procure della Repubblica di Viterbo e Civitavecchia, del filmato realizzato dal Sindacato Italiano Balneari sulle condizioni in cui versa il fiume Marta.
“Nell’ambito del convegno “Paesaggi Sensibili” organizzato dall’associazione Italia Nostra, è stato proiettato un interessantissimo video dal titolo “Salviamo il fiume Marta” realizzato dal regista tarquiniese Giovanni Leoni e promosso dal Sindacato Italiano Balneari.
Secondo la nostra associazione, le immagini contenute nel filmato e i dati resi noti durante il convegno, rendono l’idea delle pessime condizioni in cui si trova il corso d’acqua.
Inoltre, come è stato più volte sottolineato in vari interventi, in questi anni é mancato clamorosamente l’interesse da parte delle Istituzioni preposte.
Se a questo si aggiunge la riproposizione di un progetto di porto turistico che qualcuno vuole realizzare per forza all’interno della foce del Marta e il riavvio di un impianto industriale a Tuscania, allora il futuro del fiume non si presenta certamente roseo.
Per questo chiediamo che:
1.Le Procure della Repubblica di Viterbo e Civitavecchia, competenti nel territorio dove scorre il fiume Marta, acquisiscano il filmato onde accertare eventuali omissioni o ritardi da parte di Istituzioni preposte alla salvaguardia del corso d’acqua;
2.La Regione Lazio e la Provincia di Viterbo attivino immediatamente una “task-force” e coordinino gli interventi in difesa del fiume;
3.Sia avviata la costruzione di depuratori nei 14 Comuni che attualmente non hanno questi impianti e vengano potenziati quelli esistenti;
4.Si attivi una ricognizione lungo il corso dei fiumi Marta, Mignone e Arrone, e sulle rive del Lago di Bolsena, per individuare e bloccare eventuali scarichi abusivi.
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