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Roma / 14-12-2010
VINO, RACCONTI DI UN INTENDITORE / Un lungo viaggio
Mi trovo davanti ad un’enorme ed antico portone in legno, intarsiato e con delle finiture in ferro. A contorno di esso un bellissimo portale in pietra, in origine bianca, abilmente scolpita a mano. Il tempo l’aveva resa scura, ingrigita. Nella parte sovrastante a volta, sempre in pietra, vi era raffigurato un simbolo.
Immagino grandi casate, ricche di storia, avvenimenti passati e misteriosi.
Timoroso, ma incuriosito, rimango fermo ed impassibile davanti a quella porta che nascondeva qualcosa di nuovo, qualcosa forse mai visto. Che faccio?! Apro?!
Finalmente decido, e con tutto il peso del mio corpo spingo con forza quell’enorme pezzo di legno, ruvido, poroso…segnato dal tempo.
La luce, che mi indicava la strada, piano piano lasciava intravedere un lungo camminamento ancora buio, non riuscivo a capire cosa ci fosse all’interno di quel posto.
Un forte odore acre e pungente mi colpì, era quasi difficile respirare. Passo dopo passo, andai avanti, trovai un punto luce…lo accesi.
Una, dieci, venti piccole lampadine si accesero contemporaneamente e portarono alla vista dei miei occhi quello che non avrei mai potuto immaginare. Grandioso!!! Imponente!!!
Un lungo ed interminabile corridoio. Ai suoi lati, come tante persone in ordine di grandezza, una serie indefinita di botti, dalla più piccola alla più grande, con lo sguardo che si perdeva all’infinito.
Un mondo misterioso mi accolse!!!
Il frutto della fatica del contadino arrivava qui, in questo luogo dove avrebbe affrontato un lungo e delicato viaggio nel tempo. Il mosto dopo la fermentazione, qui affinava le sue doti.
Avevo sempre pensato che le botti fossero solo un contenitore per trasportare o riporre il vino. Mi sbagliavo!!!
Quello che ai miei occhi era solo un’opera di abili maestri d’ascia, in realtà nascondeva innumervoli qualità che trasferite al vino riuscivano a condizionarne il risultato finale.
Il tipo di legno usato per costruirle, il luogo di provenienza del legno stesso, la grandezza della botte grande o piccola, il tempo trascorso dal vino al loro interno, sono elementi che caratterizzano e possono cambiare il sapore o il profumo del nostro calice di vino.
Mi gira la testa, ma non ho ancora bevuto.
Al cospetto delle botti più grandi di me, un pensiero mi assale… “degustando un calice di vino, assaporandone i sapori ed i suoi profumi, devo anche pensare in quale tipo di botte è stato affinato?” non ce la posso fare.
Potrò mai ricordare che la quercia proveniente dalla Francia ha un contenuto di aromi differente dalla quercia di Slavonia e che quella proveniente dall’America ha degli aromi più intensi delle quercie europee?
Pensavo che la conoscenza del vino iniziasse e terminasse nel calice.
Ed invece!!! Ogni singolo profumo, ogni singolo sentore deve essere considerato con una profonda conoscenza ed attenzione. Trovarsi tra la botte piccola e quella grande e sapere che la prima riesce a trasferire maggiori aromi di tostatura e note vanigliate rispetto alla seconda, ed inoltre sapere che stabilire un periodo di affinamento piuttosto lungo anziché corto darà minore impronta del legno nel nostro calice, è impensabile. Chi l’avrebbe mai detto.
Sorrido e penso a quel povero uomo di mio nonno ed a tutte quelle volte in cui si meravigliava della diversità di un vino prodotto rispetto all’anno precedente. Troppe cose avrebbe dovuto conoscere!!! Troppe tecniche avrebbe dovuto imparare!!! Chissà…oggi quante cose avremmo potuto fare insieme.
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Commenti |
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molto ben scritto, é capace di trasferire al lettore la curiosità e la passione di chi scrive, e di fargli quasi percepire le sensazioni in prima persona. |
commento inviato il 14/12/2010 alle 4:32 da alex |
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bellissimo complimenti, soprattutto per la chiosa finale che condivido pienamente... |
commento inviato il 14/12/2010 alle 4:40 da Francesco Greco |
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Appassionante....prima o poi dovresti immergerti nel mondo del giornalismo.... Complimenti Se scrivi un giornale tu sarò la prima abbonata annuale |
commento inviato il 14/12/2010 alle 5:56 da Cristina |
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veramente piacevole da leggere... bisognerebbe farne una raccolta e scrivere un libricino dei tuoi articoli... |
commento inviato il 14/12/2010 alle 6:21 da KEROUAC |
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