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USA / 28-12-2010

SCIENZA E ASTRONOMIA 2010 / Dalla Nasa, un anno di nuove entusiasmanti esplorazioni e scoperte scientifiche

Dal volo spaziale, alla scienza e alla tecnologia, alla comprensione della vita qui, sulla Terra, per amare e proteggere un po' di più la nostra vita e il nostro pianeta. Per ispirare nuove generazioni di esploratori. Nel 2011, ispiratevi!



Da un piccolo gambero una grande sorpresa



Lo scorso mese di novembre, durante una perforazione dello spesso strato di ghiaccio dell'Antartide (Ross Ice Shelf), gli scienziati della Nasa hanno scoperto una creatura sorprendente che nuotava sott'acqua simile a un gambero. Si tratta di un anfipode Lyssianasid di tre pollici di lunghezza, "catturato" da una telecamera a 600 piedi sotto lo strato di ghiaccio. Gli scienziati dicono che questa è la prima volta che è stata trovata una forma di vita sofisticata in questo tipo di ambiente sub-glaciale.


I vulcani di Venere e le similitudini con la Terra



Solo recentemente gli studiosi sono arrivati a comprendere che Venere e la Terra non sono poi così differenti. Nuove scoperte, infatti, sono state compiute e sulla base di fotografie e immagini ad infrarossi, raccolte durante la missione dell'Agenzia Spaziale Europea Venus Express e la sonda Magellano della NASA, confermano che Venere non è semplicemente un pianeta di fredda roccia, ma possiede una sua vita dinamica fatta di vulcani attivi come quelli esistenti alle Hawaii.

Secondo la scienziata Sue Smrekar, "Il fatto che abbiamo scoperto questo vulcanismo attivo abbastanza recente sulla superficie di Venere, e tuttora attivo, dimostra che il pianeta è molto più simile al nostro di quanto potessimo aver immaginato". I flussi di lava relativamente giovani (degli ultimi 3 milioni anni), sono stati identificati tramite le loro emissioni di radiazione infrarossa. E sono queste osservazioni a suggerire che Venere è ancora in grado di produrre eruzioni vulcaniche. Venus Express è in orbita attorno al pianeta dall'aprile 2006.

SOFIA e l'interno di Giove



SOFIA - Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy - ha condotto la sua prima missione "First Light", producendo una particolarissima immagine composita ad infrarossi del pianeta gigante Giove.  L'immagine ricavata è qui messa a confronto con una foto presa a lunghezza d'onda ottica dello stesso lato del pianeta. La striscia bianca nell'immagine a infrarossi è una regione di nubi relativamente trasparente attraverso la quale può essere visibile l'interno caldo del pianeta gassoso. Le immagini sono state registrate da FORCAST, Faint Object Camera infrarossi, che sarà utilizzata per studiare oggetti celesti come pianeti e regioni di formazione stellare.

La cartografia di Marte a disposizione di tutti



Una telecamera a bordo della sonda NASA Mars Odyssey ha permesso di sviluppare la più accurata mappa globale marziana che mai sia stata fatta. Una mappa a disposizione però non solo dei ricercatori, ma anche del pubblico, che può così esplorare e compiere indagini su tutta la superficie del pianeta rosso.
La mappa è composta da circa 21.000 immagini prese dalla Thermal Emission Imaging System, THEMIS, una telecamera multi-band a infrarossi Odyssey. Le immagini sono state elaborate, abbinate, mescolate e cartograficamente controllate al fine di ottenere un mosaico gigante. Gli utenti possono compiere zoom sulle immagini e scoprire così anche i dettagli di una superficie di appena 330 metri di larghezza. I ricercatori della Arizona State University's Mars Space Flight Facility e del Jet Propulsion Laboratory hanno elaborato la mappa da osservazioni THEMIS iniziate otto anni fa.

www.mars.asu.edu/maps/?layer=thm_dayir_100m_v11


Keplero e la ricerca di esopianeti



Dopo aver monitorato costantemente la luminosità di oltre 156.000 stelle, il team Nasa che lavora sul progetto Keplero ha reso noto il lavoro di rilascio dei dati scientifici raccolti nell'arco di 43 giorni.
Dal suo lancio avvenuto il 6 marzo 2009, Keplero è stato a caccia di pianeti di dimensioni simili alla nostra Terra, nella zona d'orbita ritenuta abitabile di stelle dove la vita potrebbe eventualmente esistere, grazie alla presenza di acqua allo stato liquido. S tratta di un numero impressionante di stelle indivuate e il numero di pianeti candidati a ospitare la vita è di gran lunga superiore a quelli scoperti nell'arco di 15 anni.


Hubble scopre un "pianeta-cometa" caldissimo



Nuove osservazioni effettuate dall'ormai mitico telescopio spaziale Hubble's Cosmic Origins Spectrograph (COS), confermano l'esistenza di un caldissimo pianeta gigante che orbita vicinissimo alla sua stella. Si chiama HD 209458b, e dagli astronomi viene chiamato "pianeta cometario" perché ha le componenti di un pianeta, ma con una coda finale come una cometa. L'esistenza della coda dovrebbe essere dovuta ai forti venti stellari, che strapperebbero via parte della sua atmosfera super-riscaldata.
HD 209458b si trova a 153 anni luce dalla Terra, pesa poco meno di Giove, e ruota attorno alla sua stella in circa 3 giorni, il che significa che una delle nostre settimane è pari a due dei suoi anni.


12.000 giorni di Voyager 2



Per quasi 33 anni, Voyager 2 ha inviato dati sui pianeti giganti esterni del nostro sistema solare, ha fatto scoperte importanti, come la grande macchia nera di Nettuno e il 28 giugno 2010 ha raggiunto il traguardo dei 12.000 giorni di operazioni. Quando la sonda Voyager 2 fu lanciata nello spazio, il 20 agosto 1977, Jimmy Carter era presidente degli Stati Uniti. La sua gemella, Voyager 1, fu lanciata circa due settimane dopo, il 5 settembre 1977. Attualmente, il Voyager 1 e 2 sono le sonde terrestri più distanti dall'uomo e viaggiano ai bordi esterni della eliosfera - la bolla che la nostra stella crea attorno al sistema solare.

Laura Pagnini

www.nasa.gov

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