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VITERBO / 02-01-2011

VITERBO: ARSENICO NELL'ACQUA POTABILE DELLA TUSCIA / a rischio salute dei cittadini. Comuni fuorilegge dal 2003




Ultime notizie Tuscia - Viterbo - Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D.Lgs. 27/02,  che disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia, in recepimento della Direttiva europea 98/83/CE, in vigore dal dicembre 2003, ha ridotto il limite previsto per l'arsenico nelle acque  potabili da 50 a 10 microgrammi/litro, in considerazione della sua cancerogenicita', tossicita' e quindi dell'evidente rischio per la salute umana.


L'arsenico infatti e' un elemento cancerogeno certo di classe 1 secondo la classificazione dell'Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.)  ed ha una correlazione diretta con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute ed inoltre l'esposizione cronica all'arsenico attraverso l'acqua assunta come bevanda e' stata associata anche a cancro del fegato e del colon.

Un'ampia documentazione scientifica associa inoltre l'arsenico, sempre attraverso l'assunzione cronica di acque contaminate, anche a patologie cardiovascolari, neurologiche, neurocomportamentali, diabete di tipo 2, lesioni cutanee, disturbi respiratori, disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

La Regione Lazio fin dal 2003 ha continuamente fatto ricorso all'istituto della deroga, che ha innalzato il limite previsto dal D. Lgs.  31/2001 da 10 a 50 microgrammi/litro per l'arsenico (ma anche i limiti per altri elementi quali: il fluoro, il vanadio, il selenio) e di fatto ha reso potabili per deroga acque che in realta' non lo sono.

I Comuni della Provincia di Viterbo sono stati sottoposti fin dal 2003 al regime di deroga per l'arsenico. I periodi di deroga come disposto dal succitato Decreto legislativo avrebbero dovuto pero' avere la durata piu' breve possibile, comunque non superiore ad un periodo di tre anni e nei quali si sarebbero dovuti presentare ed attuare piani di rientro mediante idonee tecnologie di trattamento delle acque captate e/o attraverso l'individuazione di nuove risorse idriche sostitutive, in modo da assicurare acque salubri e pulite alle popolazioni.

In tutti i Comuni facenti parte dell'Ato-1 Lazio (tutti i Comuni della Provincia di Viterbo e i Comuni di Bracciano, di Mazzano e di Magliano, appartenenti alla Provincia di Roma) non risulta che nel corso di questi anni siano stati realizzati interventi efficaci e definitivi, tali da garantire il consumo di acque con valori di arsenico entro i 10 microgrammi/litro.

La Commissione Europea il 28 ottobre 2010 con il documento n. C(2010)7605 ha risposto negativamente alla richiesta di una ulteriore deroga da parte del governo italiano ribadendo che il limite ammissibile per l'arsenico nelle acque destinate a consumo umano non puo' superare i 10 microgrammi/litro.

dalla documentazione e dalle informazioni acquisite dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo, risulta la gravita' di quanto segue: nella quasi totalita' dei Comuni interessati da questa  problematica non sono state ancora predisposte forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per le popolazioni, per gli ospedali, per le scuole, per gli esercizi pubblici e le industrie alimentari; in quasi tutti i Comuni della Provincia non e' stato emesso il divieto di uso per consumo umano di acqua contenente arsenico al di sopra dei 10 microgrammi/litro; i cittadini e gli operatori sanitari non sono stati ancora informati adeguatamente e diffusamente circa le limitazioni di uso e le problematiche sanitarie dell'acqua attualmente erogata.

In considerazione di quanto precede, si chiede quindi di conoscere gli eventuali tempi e modalita' di azione predisposti al fine di ottemperare a quanto prescritto dal D. Lgs. 31/2001 e disposto dalla Commissione europea gia' dal 28 ottobre 2010 per tutelare la salute dei cittadini e pertanto si ripropongono una serie di interventi di pronta realizzazione per ridurre subito l'esposizione delle persone all'arsenico, gia' illustrati nell'audizione in Commissione ambiente della Regione Lazio svoltasi il 14 dicembre 2010 (in allegato il documento dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" di Viterbo su "Gli interventi immediati e necessari per ridurre l'esposizione delle persone all'arsenico e per il rispetto di quanto stabilito dalla Commissione europea").


dottoressa Antonella Litta
referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

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