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CIVITAVECCHIA / 29-01-2011
LETTERE ALLA REDAZIONE / A crescita demografica zero, a Civitavecchia si costruisce lo stesso e male
A Civitavecchia nel 2010 il numero dei residenti è aumentato soltanto di 6 unità e io dico meno male, perché da tempo molte amministrazioni mirano alla crescita zero sia nel consumo del territorio che nell'incremento degli abitanti. Nel maggio 2010 il Consiglio Comunale votò modifiche e integrazioni alla disgraziata variante 29 sostenendo che ricerche stimavano un fabbisogno pregresso e futuro da soddisfare nel decennio 2009/2018 pari a 9.980 stanze/abitanti, corrispondenti a circa 798.400 metri cubi residenziali, con redazione di piani di zona per una volumetria di circa 399.200 metri cubi lordi, corrispondente a 3.992 abitanti.
Una bella differenza fra realtà e desiderio che dovrebbe portare ad una riflessione seria sulla qualità di vita e sulla vivibilità dei civitavecchiesi. E' vero che molti architetti locali dichiarano apertamente: - se sò magnati la polpa e a noi ce tocca l'osso? - riferendosi a tutte quelle cubature esagerate " concesse" che ingolfano la città. Ma il ragionamento è semplice: se in un luogo anziché 4.000 mc. ne vengono costruiti 6.000, il surplus dei 2.000 mc va ai poveri della parrocchia, alla riduzione del debito, opere di beneficienza o qualsiasi altro benefit alla comunità o va in speculazione ed "altro" per poche persone? Da considerare che ogni anomalia urbanistica toglie spazio, aria, verde e quindi diritti alla città intera tant'è che le 32 varianti e la materia urbanistica civitavecchiese girano intorno alla "polpa e all'osso" ed alcuni casi di sequestri recenti, vere architetture apparentemente complesse di malaurbanistica locale, saranno argomento di prossime tesi di laurea considerando anche quelle finezze trascurate dalle autorità.
Ritornando alla demografia zero viene spontanea una domanda: ma se l'amministrazione comunale di Moscherini non è in grado di gestire decentemente essenzialità come acqua, rifiuti, verde, scarichi a mare, depuratori, fonti inquinanti, spesa pubblica, ecc. ecc. con tutela dei residenti (ad esempio tassisti e servizi ai croceristi sono in gran parte in mano a non residenti) per 53.000 abitanti, potrà mai governare afflussi importanti di finanze ed altre persone? Allo stesso tempo trovo formidabile e giusta la proposta di Moscherini sulla unificazione alla provincia di Viterbo perché ci sottrarrebbe al soporifero abbraccio romano politico, amministrativo e comportamentale, dando alla zona un rilancio sostenibile in funzione di portualità turistica e retroterra con controllo delle fonti inquinanti, se non fosse che egli lo ha pensato per facilitare l'aeroporto commerciale da 3,5 km da costruire fra S.Agostino e Tarquinia utile al megaprogetto cinese di Hna Group.
Antonio Manunta
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