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VITERBO / 31-01-2011
TUSCIA E ARSENICO / palliativi e muri di gomma. Passano le settimane ma la situazione non cambia
TUSCIA E ARSENICO / palliativi e muri di gomma. Passano le settimane ma la situazione non cambia - Viterbo - Ci mancherebbe. Dopo almeno 10 anni di stasi totale l’unica risposta da parte delle amministrazioni viterbesi è il filo conduttore della politica della Tuscia: il silenzio. Il muro di gomma è il vero prodotto tipico nostrano, non c’è che dire. Nessuna cifra ufficiale in merito all’esposizione al veleno cui tutta la popolazione della Provincia è stata costretta dalle istituzioni omertose e superficiali. Ripetiamo il nostro interrogativo: quale valore di arsenico è presente attualmente nelle acque del capoluogo e di ogni singolo comune in deroga? Quale valore è stato rilevato nel periodo di deroga? Cosa è stato fatto dall’inizio del periodo di deroga ad oggi da parte dei singoli comuni fuori dai limiti per risolvere il problema?
Con tutta calma, ora si parla di distribuire acqua non contaminata tramite delle fontanelle. In pratica un balzo all’indietro di almeno un secolo. Giusto riconoscimento a chi ha permesso che tanta incapacità sia stata messa nelle condizioni di governare il territorio. Diciamoci la verità: questi amministratori ce li meritiamo. Se nemmeno di fronte all’inquinamento da sostanze cancerogene siamo in grado di battere i pugni sul tavolo, ma piuttosto sminuiamo il problema prendendoci gioco di noi stessi (e della salute dei nostri figli), allora ci meritiamo tutto questo. Ci meritiamo di aver bevuto acqua avvelenata, di aver cotto per anni i cibi per noi e i nostri bambini, di esserci lavati convinti di pulirci mentre facevamo scorrere concentrazioni pericolose di arsenico sulla pelle. Noi ci meritiamo tutto questo. E ce lo meriteremo finché non faremo rispettare le regole per primo a chi abbiamo votato (art.32 della Costituzione della Repubblica, “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività”).
Fermo restando che acquistare de-arsenificatori per una cittadina come Viterbo (figurarsi per i comuni più piccoli) e metterli in opera sarebbe possibile nel giro di una settimana (esistono tecnologie che vengono messe in opera in zone grandemente più inquinate dell’Italia), non possiamo che richiamare per l’ennesima volta l’attenzione degli organi competenti circa la totale e colpevole immobilità dimostrata da chi di dovere e ribadire ai cittadini la sempre maggiore necessità di pretendere chiarezza e soluzioni da parte di chi occupa posti di responsabilità nelle istituzioni locali.
Coordinamento Provinciale Italia dei Valori Viterbo
www.italiadeivalorivitrbo.it
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