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GENOVA / 15-02-2011
GENOVA, CASO LUCA DELFINO / Quando l'ingranaggio tutela-giustizia s' inceppa. Luca Delfino assolto
Luca Delfino è stato assolto per non aver commesso il fatto. E' quanto stabilito dalla Corte di Assise di Genova dopo cinque ore di camera di consiglio. La controversa sentenza è stata confermata dal presidente della corte Anna Ivaldi, secondo la quale Luca Delfino, trentaquattro anni, non è l'artefice del delitto dell' ex-fidanzata Luciana Biggi, trovata sgozzata nel centro storico di Genova la notte del 27 aprile 2006. Delfino è stato assolto per insufficenza di prove. L'Italia ricorda bene che lo stesso Delfino sta scontando 16 anni e 8 mesi di reclusione per il delitto di un'altra ex fidanzata, Antonella Multari, uccisa a coltellate nell'agosto del 2007 in una trafficata via di Sanremo. Tutta l'Italia ricorda bene il viso solare e luminoso delle due ragazze, la cui vita è stata strappata via dalla follia omicida del loro fidanzato, persecutore, assassino. Almeno così, fino a ieri, si era creduto. Ma l'Italia ricorda altrettanto bene gli appelli in tv, sui giornali e alle radio, della madre e della sorella delle ragazze, due volti straziati da un dolore incolmabile ma sorrette dalla consapevolezza che solo la giustizia (forse avrei dovuto usare la lettera maiuscola!), a quel punto, avrebbe restituito loro un minimo di pace, nonostante nulla e nessuno avrebbe riportato in vita il loro caro.
Così non è stato, almeno da parte della famiglia Biggi. Uno sfregio alla memoria della giovane Luciana, uno sfregio nell'anima di chi l'ha amata, per un verdetto che dichiara innocente l'unico indiziato di questo brutale omicidio. Il paradosso di una sentenza così difficile da accettare non può non farci riflettere su quanto finora fatto nella tutela delle donne e contro la violenza sulle stesse.
La legge sullo stalking, prima tra tutte, ha aiutato molto donne a trovare il coraggio di denunciare i propri aguzzini. Una tutela che lo stato garantisce per la propria incolumità non può, tuttavia, vivere di questo paradosso. Denunciare il proprio maltrattatore e sperare che non esca dalla prigione per il resto dei suoi giorni, se non peggio perire vittima della sua barbara violenza, non possono rimanere parole inascoltate. Luciana, Antonella e tante migliaia di vittime stanno ancora aspettando giustizia, imprigionate in un ingranaggio in cui la legge tutela, ma la giustizia stenta a punire i colpevoli.
E' inevitabile che in questo circolo vizioso qualcosa non funziona come dovrebbe. Un sostegno istituzionale di tale fattura non può essere orfano della certezza di pena. Probabilmente questo, Luciana e Antonella, lo avevano capito!
"Mia sorella è morta due volte": è il laconico commento di Bruna Biggi, la sorella di Luciana, subito dopo la sentenza di assoluzione di Luca Delfino. Soddisfazione, invece, è stata espressa dal legale dell'imputato: "E' un grosso risultato quello a cui abbiamo assistito" e poi, rimarcandone l'esito: "E' stato un processo in cui si è cercato di arrivare alla verità . Si è trattata di una buonissima sentenza e spero che un giorno possa diventare definitiva". Volendo esimerci dal commentare queste affermazioni, rimane pur sempre l'amara considerazione sul problema di fondo, e cioè se gli omicidi di Luciana Biggi e Antonella Multari potevano essere evitati. Ritorniamo sul problema della prevenzione del reato, un reato così terribile che ha tolto il sonno a migliaia di persone, uomini e donne, padri e madri di famiglia che, pur volendo evitare di immedesimarsi in tali situazioni, vivono nel terrore che persone come Luca Delfino possano tranquillamente gironzolare per strada, impuniti!
Alessandra Sorge
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la prossima si prepari tra poco |
commento inviato il 15/02/2011 alle 4:11 da graziano |
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Tipico caso di giusta applicazione delle norme. Creando pero´ una EVIDENTE e CLAMOROSA ingiustizia. Le prove, le prove certe......ma mica si hanno sempre; anzi quasi mai Quadro indiziario che da´ la certezza assoluta della colpevolezza, e il processo che fa ASSOLVE Questa è una giustizia cieca sorda e senza cervello, che fa Giustizia alla maniera di Re Salomone Ridicoli Non è motivo ne´ di prova, ne´ di condanna, ma lo vedete tutti che faccia ha´ ´sto qui. Quando leggevo Delitto e Castigo, dalla descrizione dell´autore, questa era la faccia del protagonista assassino, che avevo in testa. Non vorra´ dire niente Io nn credo, l´aspetto comunica eccome |
commento inviato il 15/02/2011 alle 5:31 da annalisa |
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io penso che i giudicizi gli dovrebbero usciderli dei figl x vedere il dolore che si prova solo in italia ce questo schifo mi fatte schifo la legge nn esiste |
commento inviato il 15/02/2011 alle 5:39 da tanya |
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Mi dispiace molto per la famiglia Biggi.Delfino ha una faccia da pazz...per me e´ lui l´assassino.Anche perche,l´anno successivo,ha ammazzato un´altra ex fidanzata.Solo lui aveva motivo di fare questo delitto...era una sua ex che lo aveva lasciato.Quando ho sentito che Delffino e´ stato assolto per insufficenza di prove ho provato un grande dolore per i famigliari della ragazza.Comincio a non credere piu´ nella giustizia...che delusione |
commento inviato il 15/02/2011 alle 6:34 da Mariangela |
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Non credo l´abbiano assolto cosi facilmente...evidentemente l´intero processo si basava sul suo precedente..rispetto per la giustizia...non si può chiederLe di condannare qualcuno perchè ha la faccia da pazzo. |
commento inviato il 16/02/2011 alle 2:57 da Ado |
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Come e´ stato, possibile arrivare a questa decisione Mi sento in un mondo di folli che non hanno cervello sentimenti. Gli assassini vanno a spasso e i parenti delle vittime impazziscono,si ammalano di qualsiasi mallattia. Chi si occupano di loro |
commento inviato il 16/02/2011 alle 9:20 da letizialopez |
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