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VITERBO / 01-03-2011
A CHI LA DANNO A BERE? / acqua: arsenico, veleno che per legge non si può diminuire, nè neutralizzare
contro coloro che ci vogliono far credere che l’acqua si possa rendere potabile magicamente... per legge
A CHI LA DANNO A BERE? Acqua: arsenico, veleno che per legge non si può diminuire, nè neutralizzare. Ultime notizie Viterbo - Il clima che si respira fra la gente in relazione alla potabilità dell’acqua è preoccupante e confuso. Preoccupazione e confusione che si tenta di nascondere con puerili deduzioni tipo: l’uomo ha sempre convissuto con tutto ciò che lo circonda, o con la semplicistica ed immorale accusa agli ambientalisti propalatori di allarmismi come i novelli untori di manzoniana memoria.
Ai sostenitori del “abbiamo sempre convissuto con tutto ciò che ci circonda dalla notte dei tempi” vorrei ricordare che la rivoluzione industriale ha si portato vantaggi immediati ed evidenti, ma ha anche lasciato scorie varie, indesiderate e trascurate, con nocività scaglionata nel tempo ,al momento più o meno tangibile e visibile, ma sempre recante un sicuro prezzo da pagare.
La natura “non regala niente a nessuno” dona sì, ma esige parsimonia, tempo adeguato di recupero e rigenerazione per il ripristino di quanto modificato e disastrato.
Ad esempio, non abbiamo più in natura solo l’arsenico di cui madre natura ci ha dodato,considerta l’origine geologica e vulcanica della zona, ma anche quello non richiesto e non gradito dovuto alla combustione del carbone, del gas, dell’olio combustibile, del petrolio, delle bio masse, dei fitofarmaci e pesticidi in agricoltura, ecc. ecc. che ne incrementano la presenza nell’aria, nelle acque, nei terreni.
Sollevando la testa da sotto la sabbia e guardando in faccia la realtà ci dobbiamo rendere conto che le nostre acque per consumo umano contengono arsenico in elevate percentuali come le numerose analisi confermano.
Dobbiamo venire a conoscenza che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha fornito chiare indicazioni riguardo la tossicità dell’arsenico nelle acque potabili indicando come accettabile e solo in via transitoria il valore da 1 a 10 microgrammi\litro di arsenico, auspicando valori tra lo 0 e 5 microgrammi\litro come obbiettivo realistico.
A questo punto sorgono preoccupate domande tipo; quali iniziative prendere? Come comportarsi singolarmente? Come con le istituzioni?
Basterebbe che le istituzioni, facendo il loro dovere, applicassero il principio che sancisce il rispetto del diritto alla vita e alla salute. Ma solo riflettendo sulle semplici osservazioni portate alla vostra attenzione ossia; che l’arsenico è presente nella nostra acqua potabile, che non è un ricostituente ma un pericolosissimo veleno.
Veniamo a conoscenza che queste notizie erano già in possesso delle nostre istituzioni fin dal 2 febbraio del 2001. con la limitazione 0-50 microg\l, reso ancora più restrittivo (0-10) sin dal 2003 per la sua cangerogenicità e per l’evidente rischio per la salute umana.
Veniamo anche a conoscenza che le nostre istituzioni invece di dedicarsi al compito di ridurre il valore dei parametri dell’arsenico con lavori mirati come impone e prevede la deroga concessa all’italia dalla CE (comunità europea) sin dal 2001, se ne sono state con le mani in mano.
All’appello sollecito alle istituzioni delle autorità sanitare di riparare ai doveri mancati ed evasi sino ad ora, hanno preferito e scelto di chiedere alla C.E un’ ulteriore deroga. Ossia una licenza per poter considerare potabile l’acqua contenente l’arsenico fra 0-e50 microg\l.
Per poi meravigliarsi, chiramente senza ombra di pudore, quando si sono viste respinta dalla CE (comunità europea) il 28—10 2011 la nuova richiesta di deroga.
Questi incresciosi eventi di illegalità mi auguro che abbiano fatto capire che non tutti sostengono che l’acqua si possa rendere potabile per legge.
Rimboccatevi le maniche e recuperate il tempo perso, la fattività, la legalità, individuviduate le soluzioni definitive ed efficaci per potabilizzare l’acqua alla fonte evitando soluzioni palliative ed arraffate.
Tanta trascuratezza, tanta ignavia, tanta superficialità dimostrata in questi 10 anni speriamo e ci auguriamo che rimanga solo un triste e amaro ricordo. La pazienza ha un limite per tutti. L’acqua è un patrimonio mondiale. Tutti ne abbiamo bisogno. Tutti ne siamo permeati, sia il mondo animale che il mondo vegetale, amiamola quindi, rispettiamola risparmiamola e rendiamola seriamente potabile.
P.S: Rivendichiamo ed esigiamo, come cittadini, il diritto di essere informati, sull’evolversi dei lavori e progetti relativi. nel modo che si reputa più opportuno e funzionale.
Prof. Osvaldo Ercoli
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