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ROMA / 07-03-2011

VINO, RACCONTI DI UN INTENDITORE / Un duro lavoro

Un rotondo tavolo maestosamente apparecchiato ospitava delle persone di diversi natali, ognuno con una propria identità. Era sera, l’allegra compagnia tra un calice e l’altro discuteva allegramente...


Stavo li seduto, ed in silenzio, ascoltavo con molta attenzione le loro chiacchiere. Ero attratto principalmente dai loro modi di fare. Distinti ed eleganti.
Mi resi conto in breve tempo che oltre la loro immagine vi era il vuoto, il nulla!!!
Quello che all’occhio superficiale potrebbe sembrare una grande cosa, si rivelava senza alcuna identità.
Mi allontano da quel tavolo per un’attimo, il pensiero mi porta all’immagine di grandi bottiglie…dai grandi nomi…e penso!!! E se quelle bottiglie fossero solo una bella immagine!?

E se il contenuto di ognuna di essa non avesse una corrispondenza con l’immagine esterna?
Immagine che a volte si manifesta con un enorme esborso di denaro. Lo sguardo si pietrifica ogni volta che scorro la colonna dei prezzi di una carta dei vini. A volte mi toglie il fiato.
Ma da cosa nasce tutto questo valore?

Una affascinante donna mi porta con se all’interno della cantina della sua tenuta, attraversiamo un corridoio per terminare il nostro cammino all’interno di un locale colmo di piccole botti di rovere francese impilate una sull’altra. Il profumo di miele e vaniglia si fonde con il profumo del vino, mi avvolge da farmi divagare con l’immaginazione ed assaporarne quasi il gusto.
All’improvviso la realtà si manifesta in tutta la sua durezza. Qualche parola sussurrata dell’affascinante donna, si scaglia come una ascia si scaglia contro un ceppo di legno. Per un’attimo, quelle parole riescono a scalfire la magia di un lavoro che da secoli di storia ha allietato moltissima gente donando loro un prodotto legato alle proprie origini ed al proprio territorio.

La gentil donna, dagli occhi pieni di passione per il suo lavoro mi apre la mente a ciò che non avevo mai considerato. Il valore venale del lavoro fatto in vigna. Il vile denaro!!!
Mi racconta una dietro l’altra le piccole cose che la gente non conosce, ma che per ogni produttore hanno un’enorme importanza.
“Fai attenzione ad ogni singolo momento trascorso nei campi”… mi dice, “momenti che hanno lo scopo di raggiungere il massimo risultato, un’elevata qualità. Decisioni dure da prendere!!!”

Decidere quanti grappoli di uva lasciare sulla pianta, la potatura secca. Diminuendo la quantità dei grappoli, i rimanenti saranno sempre più ricchi di sostanze estrattive. Anche decidere di quanti acini debba essere il grappolo, ovvero la cimatura, permette ulteriormente la ricchezza di qualità. Ed infine il diradamento dei grappoli, ovvero tagliare quelli più in basso della pianta, contribuisce ad avere acini sempre più gustosi e succosi.
Ogni singolo contadino, grande o piccolo produttore che sia, sa che effettuare queste operazioni significa avere molto spreco, ma sa anche che le uve ottenute saranno di ottima qualità.

Racconto di un intenditore vino e donneL’esuberante donna, come un fiume in piena, continua il suo racconto.  “L’uso di una botte nuova rispetto ad una vecchia è molto importante al raggiungimento dello scopo.” Pensavo che le botti una volta comprate avessero una lunga vita, mi sbagliavo!!! La botte vecchia la quale non ha più la forza di trasferire i propri sentori al mosto ha vita breve e quindi va sostituita. “Ora ti confido una cosa incredibile… che non condivido, sai anche cosa spinge un produttore a vendere le sue amate bottiglie a prezzi stellari?” Attendo come non mai la sua risposta. “Quanto è raro il risultato che da quell’uva in quel piccolissimo fazzoletto di terreno tanto alto sarà il valore della singola bottiglia prodotta.”

Seduti accanto ad un’antico camino in pietra con tanta legna che arde, ci ritroviamo io e lei a sorseggiare del vino. L’intensità e la qualità di quel breve rapporto mi ha arricchito e mi piace pensare, con tutto l’amore e passione che ho per questo mondo, che la qualità di un buon bicchiere di vino debba essere alla portata di tutti!!!

Nicola Bressi


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