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CIVITELLA D'AGLIANO / 08-03-2011
CIVITELLA D'AGLIANO, FULVIO GRIMALDI RACCONTA IL MESSICO / docufilm ''Messico. Angeli e demoni nel laboratorio dell’Impero''
CIVITELLA D'AGLIANO, FULVIO GRIMALDI RACCONTA IL MESSICO. Ultime notizie - Civitella d'Agliano - Sabato 12 marzo alle ore 17.00 presso il Palazzo della Cultura di Civitella d’Agliano l’Associazione Culturale Fata Morgana e il Comitato provinciale ANPI Viterbo presentano con il giornalista Fulvio Grimaldi, autore del lavoro, il docufilm “Messico. Angeli e demoni nel laboratorio dell’Impero”. Il documentario della durata di 90’ in distribuzione dalla fine di gennaio è il primo lavoro che ricostruisce in modo dettagliato ed esaustivo la realtà del paese centroamericano, ridotto ad un mattatoio umano, sociale e ambientale e precipitato nel baratro di una tragedia senza uguali al mondo. Una tragedia quella messicana universalmente occultata perché parlare del Messico significa avere la percezione di quanto l’Occidente prepara per i propri popoli e per i popoli dei tanti Sud del Mondo, “in questo senso – sottolinea l’autore - il racconto del Messico ha la valenza aggiunta di un’allarmante lezione per noi”.
Il documentario racconta il Messico attraverso la voce dei suoi protagonisti: “i migranti, vittime di narcos; le donne di Ciudad Juarez, mare di sangue al confine con il Texas, e di tante altre località le cui figlie, sorelle, amiche sono finite nel gorgo senza fine del femminicidio; le donne schiavizzate nelle maquiladoras statunitensi; i campesinos del Chiapas e di altri territori rurali espropriati, esclusi, perseguitati da forze armate più o meno istituzionali al servizio delle poche decine di latifondisti che controllano il 97% della terra; i giovani senza lavoro, senza diritti, senza paura”. E parlano anche gli intellettuali, i militanti di organizzazioni, eredi della grande rivoluzione di Zapata e Villa, le associazioni di donne che sfidano il terrorismo di Stato e dei narcos, i protagonisti delle rivolte di Oaxaca e Atenco e i campesinos zapatisti “tutta una società messicana – spiega Grimaldi – con in testa le donne, che, pur nella debolezza dei partiti della sinistra tradizionale, non sembra rassegnata alla distruzione della propria nazione, all’obliterazione dei propri diritti, a un modello economico imperiale fondato su miseria e sangue”.
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