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VITERBO / 09-03-2011
FESTA DELLA DONNA/ Per combattere la violenza c'è bisogno di strutture adeguate
Ripartiamo dal 9 marzo.
Otto marzo: festa della donna, a Viterbo ancora una volta si consuma una violenza inaudita, raccapricciante e che stride forte con ogni comportamento di rispetto e di civiltà che ogni individuo possa avere nei confronti dell’altro sesso.
La violenza avvenuta all’ospedale di Civita Castellana ha indignato tutti, donne ma anche molti uomini, non solo per il fatto in sé gravissimo, ma per il luogo in cui è avvenuto.
Un luogo dove ogni cittadino si dovrebbe sentire tranquillo, curato, e accudito proprio per lo stato di salute in cui versa al momento.
Un atto riconducibile alla più feroce barbarie compiuta dal più forte verso il più debole.
Purtroppo la violenza sulle donne non è il caso eclatante di cui stiamo parlando, ma sono i tanti casi che ancora oggi si presentano con dei numeri troppo alti, e non consideriamo poi tutti i casi che non emergono, semplicemente perché non denunciati.
Abbiamo quindi bisogno di strutture adeguate, per aiutare tutte coloro che hanno bisogno di aiuto,
Il centro antiviolenza che abbiamo a Viterbo “Erinna” è una struttura che esiste ormai da qualche anno, che opera sul nostro territorio con grande capacità per le figure professionali che vi operano, e con efficacia rispetto ai casi affrontati.
Ma la cosa che fa riflettere è che le strutture pubbliche, in questo caso, l’Amministrazione Provinciale, sta riflettendo se continuare a dare il contributo per la sua sopravvivenza o no, con il rischio di chiusura per questo centro. Anche perché, così apprendiamo, la Presidente Polverini, nella “Carta delle Pari Opportunita” ha inserito anche finanziamenti per l’apertura di nuovi centri antiviolenza. Noi ce l’abbiamo già, facciamo in modo che rimanga, Presidente Meroi, altrimenti non si capirebbero le parole di sdegno e di preoccupazione che ogni volta vengono, da tutti, pronunciate.
Miranda Perinelli, Segretario Generale CGIL Viterbo
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