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MODENA / 13-03-2011
LETTERA APERTA AL SINDACO DI MODENA / no all'ulteriore inceneritore. Così si "ammazza" la gente
LETTERA APERTA AL SINDACO DI MODENA, no all'ennesimo inceneritore. Così si uccide la gente.
Ill.mo sig. Sindaco,
Le scrivo da Washington, dal Dipartimento di Stato e dalla George Washington University dove i miei studi sulle polveri mi hanno portato.
Sono stata informata qui che un’altra linea dell’inceneritore è stata approvata anche senza il consenso dei cittadini, coloro che le emissioni dell’ inceneritore se le respirano e se le mangiano con la frutta e la verdura inquinate.
Avevo già in precedenza detto e scritto che l’aumento delle polveri nella nostra zona porta con sé l’andare contro il trattato di Kyoto firmato dal nostro governo, contro la direttiva della Comunità Europea e contro la biologia di base.
Il trattato di Kyoto chiede la riduzione della CO2, ma questo significa parallelamente riduzione delle combustioni che la generano e, di conseguenza, anche delle polveri che sempre accompagnano questo fenomeno. La direttiva europea che limita la concentrazione delle polveri nell’aria è stata fatta perché studi clinici ne hanno evidenziato al di là di ogni dubbio la correlazione con la salute umana. Esistono studi internazionali che dimostrano come la mortalità per patologie cardiovascolari, specialmente in soggetti a rischio, aumenti all’aumentare della concentrazione atmosferica delle polveri più piccole di 10 micron. Ma dobbiamo ricordare che anno dopo anno noi accumuliamo queste polveri nel nostro corpo diventando sempre di più soggetti a rischio di patologie a quelle correlate, e questo in tempi ben più brevi rispetto a quanto non accadeva per le generazioni che ci hanno preceduto.
Come sindaco e come avvocato Lei sa che i limiti imposti dalla Comunità Europea devono essere rispettati. La Comunità impone di pagare multe salate a chi non li rispetta e Modena sfora questi limiti troppo spesso. Tenga presente anche che questi valori di concentrazione di polveri sono fatti con prelievi a qualche metro d’altezza e non a quota naso-bambini, quindi specialmente i nostri bambini queste polveri se le respirano in concentrazioni superiori a quelle rilevate e le accumulano.
E qui entra in gioco la biologia. I nostri polmoni non ne vogliono sapere di polveri. Loro chiedono ossigeno. Le nostre cellule vivono di questo ossigeno e lo utilizzano per tutti i loro processi vitali. Ora, polveri molto sottili hanno la capacità di entrare nei distretti più intimi del nostro corpo fino al nucleo della cellula, e lì hanno un’alta probabilità d’interagire con il DNA. Anche la composizione chimica della particella di polvere, poi, concorre ad indurre effetti tossici. Lei non può ignorare che il nostro inceneritore già nei mesi di novembre e dicembre ha smaltito rifiuti speciali emettendo nell’aria anche composti totalmente nuovi ed insoliti per un inquinamento urbano e, comunque, fuori di ogni controllo e non regolati per legge.
Rifiuti anche ospedalieri , ma anche i filtri dell’inceneritore stesso possono contenere elementi come argento, cobalto , cerio , tungsteno, platino, piombo, mercurio che vengono inceneriti e in parte immessi sotto forma di polveri fini ed ultrafini nell’atmosfera. C’è dell’altro. Qualcuno ha mai misurato la radioattività dei camion pieni di spazzatura prima che questi entrino nell’inceneritore e la radioattività di ciò che esce dal camino?
Mi rivolgo a Lei come massima autorità locale per la salvaguardia della salute umana, a nome dei bambini e degli anziani di Modena: faccia in modo che sia assicurata loro una qualità dell’aria compatibile con la loro salute.
Questo non è incompatibile con l’incenerimento che è, pure, una pratica al di fuori di ogni razionalità scientifica: deve solo chiedere ai costruttori dell’impianto di fare sì che l’aria che esce dal camino venga ridata alla camera di combustione, creando così un ciclo chiuso. Se quell’aria è giusta per i nostri bambini può andar bene anche per l’alimentazione dell’inceneritore.
Nel rivolgerle i miei più dolenti ossequi, la informo che intendo allontanarmi da Modena ed ho già messo in vendita la mia casa. So che, come essere umano, devo morire, ma la morte che mi viene programmata è dolorosa e senza dignità.
Antonietta Gatti
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