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MATERA / 21-03-2011
BASILICATA, NO A PARCO TECNOLOGICO ALIAS DEPOSITO SCORIE RADIOATTIVE / realizzato col fine di smaltire rifiuti radioattivi
BASILICATA, NO A PARCO TECNOLOGICO ALIAS DEPOSITO SCORIE RADIOATTIVE: realizzato col fine di smaltire rifiuti radioattivi. Ultime notizie ambiente - Matera - n base al Decreto Legislativo n.31/2010 lo chiamano Parco Tecnologico, ma intendono dire deposito di scorie radioattive. Da buon Parco tecnologico, il centro Itrec alla Trisaia di Rotondella ha, infatti, in progetto la realizzazione di due enormi capannoni per lo stoccaggio di rifiuti nucleari.
Mentre sulla localizzazione dei siti per le centrali atomiche italiane c'è uno stop da parte del Governo - indotto dall'apocalisse nucleare giapponese - il programma per la localizzazione del "parco tecnologico" alias "deposito delle scorie radioattive" va avanti. Le consultazioni con le Regioni riprenderanno dopo il 23 marzo, data fissata per l'approvazione del cosiddetto "decreto correttivo sul nucleare".
È quanto affermano la OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) ed il Movimento NoScorie Trisaia, evidenziando come secondo Stefano Saglia, sottosegretario per lo Sviluppo Economico, i depositi delle scorie radioattive "sicuramente si faranno anche perché bisogna dare una sistemazione definitiva ai rifiuti radioattivi derivati da attività industriali, di ricerca e medico-sanitarie attualmente sistemati nei depositi della Nucleco spa, nel centro ricerche di Casaccia".
Nei piani futuri stabiliti dalla normativa sul ritorno all'atomo in Italia - riferiscono la OLA e NoScorie - è prevista la costruzione di un Parco Tecnologico comprensivo di un sistema per lo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività, nonché di un deposito provvisorio per l'immagazzinamento dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato proveniente dall'esercizio degli impianti nucleari. Il Parco Tecnologico, che verrà concepito come un centro di eccellenza del settore, sarà "provvisorio" perché "la soluzione geologica definitiva sarà studiata a livello internazionale".
In proposito esiste un documento segreto predisposto dalla Sogin spa considerato oggi come "studio preliminare". A differenza dei siti per le centrali atomiche, i pareri degli Enti locali e delle Regioni per il "parco tecnologico" alias "deposito delle scorie radioattive" - in base al Decreto correttivo in approvazione il 23 marzo prossimo - non sarebbero vincolanti. Infatti, se da un lato la Consulta con una propria sentenza obbliga il Governo a sentire le Regioni sulla localizzazione delle centrali nucleari nel territorio nazionale, dall'altro il Governo rimarrebbe "svincolato" da qualsiasi parere degli Enti territoriali sul deposito nazionale delle scorie nucleari.
La OLA e NoScorie ricordano, inoltre, come il DPCM 8 aprile 2008 (Governo Prodi) - inerente i "criteri per l'individuazione delle notizie, delle informazioni, dei documenti, degli atti, delle attività, delle cose e dei luoghi suscettibili di essere segreto di Stato" - abbia di fatto esteso il principio della segretezza dei siti militari ai siti "civili" di interesse energetico e di stoccaggio di rifiuti anche radioattivi, il tutto a beneficio dei supremi e imprescindibili interessi dello Stato ed ovviamente delle società concessionarie come la Sogin spa.
Il documento di localizzazione del "parco tecnologico" alias "deposito per le scorie nucleari" della Sogin spa - in base al Decreto Legislativo 31/2010 - potrà essere reso pubblico solo a seguito dei criteri tecnici indicati dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA), così come dovranno essere validati dall'Agenzia per la sicurezza nucleare (ASN) recentemente insediata sulla base di valutazioni derivati "da una procedura di valutazione ambientale strategica sui parametri di idoneità alla localizzazione degli impianti".
La OLA e NoScorie evidenziano come non sono note eventuali osservazioni presentate dalla Regione Basilicata nell'ambito delle procedure VIA del progetto Sogin per il Centro Trisaia di Rotondella, attualmente presso il Ministero dell'Ambiente. Il progetto prevede la realizzazione di un mega-deposito che risulta sovradimensionato rispetto alle esigenze di messa in sicurezza dei rifiuti attualmente presenti. Per le aumentate dimensioni esso potrebbe quindi far parte del cosiddetto "parco tecnologico" alias "deposito di scorie radioattive" ove stoccare il combustibile nucleare italiano riprocessato all'estero o per le scorie di I, II e III categoria, in attesa di localizzazione del deposito unico geologico. In proposito la Sogin spa ha già provveduto a realizzare ingressi separati da quelli dell'Enea presso il Centro della Trisaia di Rotondella.
La OLA e NoScorie Trisaia, nel chiedere chiarezza e trasparenza alla Regione Basilicata ed al Direttore Generale del Dipartimento Ambiente, Donato Viggiano, già ex direttore del centro Enea di Rotondella, su quanto sta accadendo in Trisaia, invitano le amministrazioni locali ed i cittadini a tenere alta la guardia sull'eventuale localizzazione in Basilicata del deposito unico nazionale delle scorie radioattive fatto assare con il termine "parco tecnologico", facendo così rientrare dalla finestra ciò che é uscito dalla porta nel 2003 a Scanzano Jonico, sempre in provincia di Matera.
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