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ROMA / 05-04-2011
TUNISIA E LIBIA, FLUSSI IMMIGRATI / necessario accordo Ue per gestire flussi e integrazione immigrati
TUNISIA E LIBIA, FLUSSI IMMIGRATI / serve accordo Ue per gestire flussi e integrazione. Ultime notizie - Roma - "Ogni iniziativa in direzione del dialogo e della cooperazione, va bene, e' un passo in avanti positivo ma quel che occorre e' un accordo europeo sulla programmazione dei flussi e l'integrazione sociale. Lo sostiene Foad Aodi, presidente della Co-mai, la Comunita' Araba in Italia, secondo cui, "gli accordi bilaterali circoscritti ai rimpatri per la loro limitatezza non risolvono la questione: quel che occorre sono atti costruttivi sull'immigrazione programmata".
Insomma, una parziale 'soddisfazione' per l'esito dell'incontro tra il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e il Primo Ministro tunisino Beji Kaid Essebsi. "Non si puo' - aggiunge Foad - pensare di risolvere questioni cosi' rilevanti con accordi bilaterali". Tunisia e Libia sono i paesi cui il Presidente della Comunita' Araba in Italia dedica una particolare attenzione. "La Tunisia - precisa - ha due grosse questioni interne da risolvere: fronteggiare l'immigrazione massiccia dalla Libia e le richieste di un forte cambiamento sociale, piu' lavoro e meno disoccupazione, e istituzionale, di bonifica istituzionale per debellare la corruzione, da parte dei giovani. Infine, c'e' una questione esterna: va tenuto presente che il 90% dei tunisini arrivati in Italia si considerano di passaggio perche' vogliono andare in altri Paesi europei, Francia in testa. E questo spiega l'intervento di Sarkozy su Berlusconi". Per questo, insiste Foad, "occorre un accordo comunitario per governare i flussi". Dalla Tunisia alla Libia.
"Apprezziamo la posizione del ministro degli Affari Esteri e del Governo nei confronti sia del Consiglio Nazionale transitorio che del popolo libico: registriamo - conclude - con soddisfazione un passo costruttivo in politica estera, rispetto all'assenza, al 'non disturbo' di Berlusconi dei primi giorni della rivoluzione libica. Sicuramente il raccordo tra l'Italia ed il Consiglio Nazionale transitorio, quando e' basato sulla volonta' del popolo, sara' piu' efficace e produttivo in materia di politica estera, immigrazione e dialogo tra i popoli non solo libico ma tutto il mondo arabo. Ci auguriamo che a giorni finisca il massacro dei civili libici e non ci sia bisogno di armare nessuno".
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