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VITERBO / 05-04-2011

INFRASTRUTTURE TUSCIA / questioni e problematiche relative alle vie di comunicazione della provincia di Viterbo







INFRASTRUTTURE TUSCIA, questioni e problematiche relative alle vie di comunicazioni della provincia di Viterbo.
Ultime notizie - Esaminando le uscite mediatiche di politici e sindacalisti ci si accorge che,  alle iniziali aperture mentali, con la ricerca di sinergie nella vicina Umbria e soprattutto come noi auspichiamo con un raccordo con  Civitavecchia, per una vera proposta programmatica volta alla creazione di sviluppo nel territorio di tutto il viterbese, il dibattito politico locale “viterbese” sulle infrastrutture continua a rimanere Viterbo centrico  ed incentrato esclusivamente sulla superstrada Viterbo Civitavecchia e sui modi di finanziarla: pedaggio o non pedaggio;  del resto non se ne parla.


A parte il fatto che protestare per il previsto pedaggio sul GRA di Roma e poi proporlo per la Viterbo Civitavecchia è sommamente incoerente, ci preme sottolineare come gruppo di cittadini che si batte da anni per la riapertura della ferrovia Civitavecchia Capranica Orte, che certamente la superstrada deve essere fatta, ma non tartassando gli automobilisti, ammesso e non concesso che con i pedaggi si trovino gli enormi capitali necessari.
Prima si propone il pedaggio per la Superstrada.
Poi si chiederà di mettere a pedaggio anche la Cassia per raddoppiarla tra Monterosi e Viterbo?
 
Del resto delle infrastrutture, comunque, politici e sindacalisti, dicono poco o niente,  e questo è ancor più grave delle frenesie da pedaggio.
Sulla crisi della tratta ferroviaria Civita Castellana-Viterbo, così come sulla Roma Capranica Viterbo delle FS, solo vaghi accenni.
Silenzio totale sulla ferrovia Civitavecchia Capranica Orte, nonostante l'impegno finanziario di Bruxelles e della stessa Regione Lazio e nonostante il costo sia la metà della parallela superstrada: 400 milioni contro 800.
Della Circumcimina e della realizzazione di una fermata all’Ospedale Belcolle, silenzio assoluto, eppure i costi sarebbero minimi.

La politica è solo quella di fare strade, strade e solo strade, perchè in questo modo si pensa erroneamente di dare immediatamente lavoro alle imprese locali ( così spesso sono nate industrie inquinanti e cattedrali nel deserto), dimenticando che è doveroso che le merci viaggino in treno e che l’Interporto Centro Italia di Orte, senza ferrovia per Civitavecchia, rimane anemico. 
 
Occorre allora che i politici e sindacalisti riprendano a discutere, di programmazione degli interventi necessari allo sviluppo, con i cittadini, che spesso si organizzano in comitati, non trovando confronto dialettico e risposte nei partiti e nelle organizzazioni sindacali.

Occorre puntare al riequilibrio del sistema dei trasporti e alla creazione di un’area economica, la Regione Tuscia-Etruria, che sia di contraltare a Roma Metropolitana, cercando cioè di modificare la situazione che si è determinata nel territorio viterbese, essendo nei fatti la periferia della periferia di Roma.

Raimondo Chiricozzi- Gabriele Pillon

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