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ACQUAPENDENTE / 07-04-2011
ACQUAPENDENTE ACCOGLIE IL VESCOVO LINO FUMAGALLI / mons. Fumagalli: ''ormai mi sento viterbese''
ACQUAPENDENTE ACCOGLIE IL VESCOVO LINO FUMAGALLI. Mons. Fumagalli: ''ormai mi sento viterbese.'' Ultime notizie Tuscia - Un’atmosfera veramente calorosa quella che ha accolto Mons. Lino Fumagalli domenica scorsa 27 marzo nella cittadina di Acquapendente dove si erge storica ed artistica la Chiesa Concattedrale del S.Sepolcro centro della zona pastorale aquesiana. Ad accogliere il Vescovo Lino, è stato don Enrico Castauro, parroco della cittadina che in modo solenne ha preparato un pomeriggio di festa e preghiera coinvolgendo tutta la popolazione che ha preso parte all’ingresso del Vescovo. Insieme con il parroco erano presenti anche il Vicario di Zona don Domenico Bruni e gli altri parroci dei paesi della zona pastorale insieme ai sindaci.
A fare gli onori di casa il Sindaco di Acquapendente Bambini insieme alle altre autorità civili e militari del Comune e del territorio.
Erano presenti i bambini della prima comunione, della cresima, i giovani della Polisportiva Madonna del Fiore, le catechiste, i cavalieri di S.Ermete e il gruppo sbandieratori. La banda cittadina “aria di festa” ha intonato vivaci marce musicali che hanno rallegrato l’atmosfera e creato un pomeriggio di vera festa intorno al proprio pastore il Vescovo Lino.
Dopo l’arrivo e l’accoglienza all’episcopio, il corteo si è mosso a piedi verso la Concattedrale, e il vescovo dopo aver baciato il crocifisso e asperso i presenti con l’acqua benedetta si è recato presso l’altare del SS. Sacramento dove si e’ fermato in preghiera adorante, mentre il coro eseguiva magistralmente “l’ecce sacerdos magnus”.
La S. Messa è iniziata con il saluto del Parroco don Enrico Castauro, il quale al termine del suo benvenuto ha regalato a nome dell’intera comunita’ un bastone pastorale in legno lavorato a mano da un artigiano locale, tra l’altro pensiero molto gradito dal vescovo che subito l’ha utilizzato per la Celebrazione Eucaristica.
Nell’omelia mons. Lino ha esordito dicendo ormai di sentirsi viterbese. E poi ha chiesto di pregare per Lui per essere presenza di Cristo in mezzo al popolo di Dio. “Gregge e pastore insieme”. Come negli altri ingressi nelle concattedrali, il Vescovo ha invitato il popolo aquesiano e viterbese nello stesso tempo ad essere “testimone della fede autentica”. Ha detto il Vescovo - “c’è un borbottare continuo nella nostra vita, perchè forse non troviamo il giusto senso del vivere. Ma perchè essere buoni? Perche’ i figli, i ragazzi, i giovani si allontanano da Dio?. Perché le famiglie si separano e si dividono? Alla base di tutto questo, dice il Vescovo, c’è un relativismo etico che ha tolto tutti i valori dalla nostra società.
Purtroppo oggi non esistono certezze! Non ci sono ideali, obiettivi e prosegue il Vescovo, ognuno si fa la propria opinione. In un clima di disorientamento generale - ha detto Mons. vescovo - ci viene una risposta puntuale da Dio e un invito ad un ritorno e ad una autentica vita sacramentale. Il battesimo che è origine e fonte della nostra vita cristiana, mi fa essere membro della Chiesa, erede di Dio e coerede di Cristo. Dobbiamo sentire la vicinanza di Dio”. E poi il Vescovo ha rinsaldato il cuore dei presenti ricordando che Dio non ci ama perché siamo buoni, ma perché con il suo amore ci rende buoni. Sentirci amati da Dio e capaci di infondere l’amore ricevuto da Lui è l’impegno che deve animare il cuore dei credenti”.
E nasce allora la richiesta da fare a Gesù, come la Samaritana, perché illumini le menti e i cuori dei credenti e dei lontani nella fede: “Signore dacci l’acqua vera”!
“L’acqua, proseguiva il Vescovo, e’ Cristo Signore. Ascoltiamolo per costruire una società più giusta e un mondo migliore”. Il Signore ci offre la sua acqua che è la fede. Si tratta di accoglierla con coraggio e speranza nella vita di tutti e di ciascuno.
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