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ROMA / 26-04-2011
25 APRILE, FESTA DELLA LIBERAZIONE / trascorsi 66 anni, l'Italia resta militarmente occupata
25 APRILE, FESTA PER LA LIBERAZIONE: sono passati 66 anni, ma l'Italia è ancora militarmente occupata. Ultime notizie - Roma - A 66 anni dalla fine della guerra, l'Italia è ancora militarmente e politicamente occupata. Tutti i Governi che si sono succeduti, di centro, di destra, di centrodestra e centrosinistra hanno pagato miliardi di lire e poi di euro per sostenere il mantenimento delle basi e dei depositi nucleari americani in Italia e per fare tutte le guerre da loro volute.
Tali basi furono inizialmente collocate in Italia, Germania e Giappone perché gli USA ci considerarono nazioni sconfitte e conquistate; poi, con la guerra fredda contro l'Unione Sovietica, il loro numero crebbe sempre di più.
Tuttora, nonostante l'attuale crisi stia producendo milioni di disoccupati, sottoccupati e precari; nonostante tutti i servizi sociali, pubblici, a cominciare dalla sanità e dalla scuola, siano lasciati senza mezzi, cesce l'accumulo di nuovi debiti per acquistare sempre nuove armi. Solo per dotare l'Italia dei nuovi caccia bombardieri F 35 si stanno spendendo 13 miliardi di euro. Come non bastasse l'Italia ha ceduto di fronte alla richiesta di ampliare le sue servitù militari costruendo una nuova base americana a Vicenza.
Dopo la partecipazione italiana alla guerra contro l'Afghanistan e contro l'Irak, ecco l'ultima imposizione subita dal nostro paese: la partecipazione alla guerra contro la Libia. L'Italia continua ad essere la portaerei americana nel Mediterraneo, punto di partenza e di rifornimento di aerei che vanno a bombardare e punire altri stati in violazione delle leggi internazionali. Siamo ridotti a complici della violenza e della sopraffazione.
Noi siamo amici del popolo americano, e di tutti i popoli. Ma non vogliamo essere amici dei banchieri americani e mondiali che cercano di governare il mondo con le armi, le guerre e il terrore.
Noi, come recita la nostra Costituzione, e come era nello spirito di quel lontano 25 Aprile, vogliamo essere un popolo sovrano e indipendente, in pace con il resto del mondo.
Monia Benini
Presidente di Per il Bene Comune
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