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MILANO / 18-04-2011

INTEGRATORI ALIMENTARI, CONVEGNO / oltre business, scienza e cultura del benessere






INTEGRATORI ALIMENTARI, CONVEGNO: oltre business, scienza e cultura del benessere. Ultime notizie salute - Milano - 
Oggi un consumatore italiano su due fa ricorso a integratori alimentari e alimenti funzionali, dando così il suo contributo alla crescita di un business che nel 2010 ha sfiorato i 3 miliardi di Euro di fatturato (fonte: Nielsen, 01.2011). Ma quali sono le ragioni di un simile successo e quali le prove scientifiche a sostegno dell'efficacia dei prodotti?

Il convegno “Integratori alimentari e sano stile di vita. Le ragioni  scientifiche dell'integrazione nella società moderna”, svoltosi a Milano per iniziativa di Federsalus, associazione rappresentativa delle aziende che operano sul mercato italiano dei prodotti salutistici, è stato  l'occasione per fare il punto sulle evidenze scientifiche che legittimano il ruolo acquisito dall'integrazione nella società moderna.

 Gli integratori sono funzionali a un nuovo concetto di salute.
 L'impressione è che a partire dai primi anni del nuovo millennio si sia  fatta strada una cultura attiva della salute, che valorizza la  prevenzione e guarda agli integratori alimentari come strumenti  funzionali a un'oculata “amministrazione” del benessere e  dell'efficienza dell'organismo in ogni fase della vita, ha trovato  conferma nella relazione di Isabella Cecchini, direttore Dipartimento  Gfk Eurisko HealthCare.

La ricercatrice ha evidenziato come l'idea di salute quale progetto a 
lungo termine da perseguire con periodici check-up, facendo attenzione  all'alimentazione e prendendosi cura della forma fisica oggi sia una  visione condivisa da donne, uomini e dalla categoria dei “nuovi  anziani”.
 Ed è proprio ai bisogni di quest'ultima categoria, stanti le maggiori  aspettative di vita e l'innalzamento dell'età media della popolazione,  che si è riferito nel suo intervento Andrea Poli, direttore scientifico di Nutrition Foundation Italy, che ha messo in luce il nesso tra  assunzione di integratori e la necessità di affiancare la conservazione  del benessere con un efficace percorso di prevenzione delle malattie  degenerative. Secondo Poli, infatti, l'allungamento delle aspettative di  vita avvenuto nell'ultimo secolo sarebbe stato troppo rapido rispetto ai  tempi di “riprogrammazione” del nostro patrimonio genetico e una dieta  quale quella attuale, ancora modellata sulle esigenze nutrizionali di  epoche passate, potrebbe non bastare per conservare la piena efficienza  metabolica e per prevenire il rischio di patologie degenerative.


 Le considerazioni fatte dal direttore scientifico di Nutrition Italy  hanno aperto una riflessione sul rapporto tra integratori alimentari e  regime dietetico sano ed equilibrato.
 Se da un lato gli integratori non possono in alcun caso sostituire  un'alimentazione corretta e un sano stile di vita, è altrettanto vero  che oggi si sono ridotte al minimo le possibilità di praticare un regime  alimentare così completo e sano da rendere utile il ricorso agli  integratori. Difatti, il biologo nutrizionista e tecnologo alimentare  Luca La Fauci ha ammesso che è pressoché impossibile rispettare alla  lettera la “piramide alimentare” della dieta mediterranea poiché nella  dieta di ognuno di noi mancherà sempre qualche elemento.


 A parere di Marco De Angelis, della Facoltà di Scienze Motorie  dell'Università dell'Aquila, anche gli sportivi potrebbero trovare  opportuna un'integrazione alla loro dieta. In questo caso, più che a  colmare vere e proprie carenze, l'integratore alimentare servirebbe a  mettere l'organismo nelle migliori condizioni possibili per lo sforzo,  tenendo presenti le differenze rispetto a chi non pratica sport in  termini di intensità del metabolismo, lavoro muscolare, nervoso o  articolare.

 Al convegno Federsalus è stata fatta chiarezza sulle basi scientifiche  degli integratori alimentari. In taluni casi, la validazione  dell'efficacia degli integratori alimentari arriva attraverso una  costante pratica clinica, come avviene per i fitoterapici comunemente  impiegati in ginecologia. In altri casi, come quelli descritti da  Giovanni Scapagnini, professore associato di biochimica clinica presso  l’Università del Molise, gli studi clinici portano a indagare sulle  interazioni tra sostanze nutrizionali e funzionali presenti negli  alimenti e corredo genetico umano, avviando filoni di ricerca avanzata  di interesse internazionale.


 Nei primi come nei secondi, è apparso chiaro che la ricerca scientifica  applicata agli integratori alimentari si muova su un piano diverso  rispetto a quella del farmaco.
 Maria Laura Colombo, docente di Biologia Farmaceutica all'Università di  Torino, ha ricordato che il 50% degli integratori alimentari in  commercio in Italia sia a base vegetale e come il nostro Paese abbia  sviluppato nei secoli una peculiare tradizione di cura più affine  all'arte officinale e poco propensa al ricorso alla terapia chimica.
 Nascono in questo contesto culturale e scientifico le legittime  perplessità, fatte proprie da Federsalus, in merito alla volontà a  livello europeo di applicare alle indicazioni salutistiche (health claims) presenti nelle confezioni criteri di verifica scientifica  tarati sul farmaco.

 Acutamente, Giovanni Scapagnini ha fatto notare come esistano tutti gli  strumenti per misurare il decorso di una malattia e l'efficacia di una  terapia, mentre non esiste alcuno strumento di misurazione per  verificare l'efficacia di un integratore nel conservare il benessere in  soggetti sani. Così l'efficacia di un integratore alimentare, ad  esempio, che abbassi il colesterolo può essere verificata  sperimentalmente, mentre non esiste modo per misurare i risultati  raggiunti da quanti fanno uso di antiossidanti. Tutto ciò, però, non fa  degli antiossidanti una categoria priva di significato.


 “Con questo convegno abbiamo voluto aprire una discussione  chiarificatrice sulla reale valenza degli integratori alimentari, dato  che fin troppo spesso sentiamo dire che sarebbero inutili in quanto  basterebbe seguire una dieta varia per stare sani,” ha commentato  Germano Scarpa, Presidente Federsalus, intervenendo a margine dei  lavori. ”In realtà, molte persone sembra non abbiano compreso che oggi  gli integratori concorrono, insieme ad altri atteggiamenti di vita, a  stabilizzare il benessere e l'equilibrio fisiologico dell'organismo, che  è qualcosa di diverso dall'idea di terapia e anche dal concetto di  prevenzione delle malattie.”


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