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CIVITAVECCHIA / 22-04-2011

CIVITAVECCHIA, LO SCANDALO DELLE ''CASETTE DI LEGNO'' / Associazione Antonino Caponnetto denuncia: ''Parole del sindaco sconcertanti''







CIVITAVECCHIA, LO SCANDALO DELLE ''CASETTE DI LEGNO''. Associazione Antonino Caponnetto: ''Parole del sindaco sconcertanti''.
Ultime notizie Lazio - Sconcerta ascoltare un Sindaco affermare che quanti richiedono l’indizione di un bando pubblico per l’assegnazione delle casette di legno, ovvero il rispetto delle normali regole di funzionamento e gestione della pubblica amministrazione, sono “Persone che avrebbero preferito un bando per poter far rientrare gli amici degli amici”.


Un’autodichiarazione di mala gestione della macchina amministrativa da lui stesso governata,  un’ammissione del dilagare di nepotismo e clientelismo all’interna della stessa, che non solo palesa un fallimento amministrativo ma che rasenta, se non travalica, il confine della legalità.
Risulta peraltro ridicolo, se non fosse tragico, che lo stesso, ergendosi a giudice super partes dell’esistenza o meno di determinati requisiti, si arroghi il diritto “di provvedere, a mezzo di apposita ordinanza sindacale, all’assegnazione di tali strutture, a titolo provvisorio e temporaneo, a favore di quanti hanno presentato istanza omissis…”.


E’ appena il caso di sottolineare che unica formula per evitare ogni arbitrarietà è rispettare quanto stabilito da norme e regolamenti vigenti in materia- Al contrario dette assegnazioni, se effettuate nel modo annunciato, senza l'indizione, cioè di una pubblica gara, potrebbero  far sorgere il sospetto che esse avvengano favorendo non  tanto  gli effettivi aventi diritto, quanto chi lasci intravedere la possibilità di  contropartite  in termini elettoralistici, come é avvenuto spesso nel nostro Paese.

Tutto ciò diventa ancora più inquietante se aggiungiamo che si sono rivolti alla nostra Associazione soggetti seguiti da anni dai Servizi sociali e la cui situazione corrisponde a più di uno dei criteri previsti nella specifica delibera di giunta per l’assegnazione delle casette ai quali, dopo un veramente spiacevole rimpallo di responsabilità (dai Servizi Sociali alla Segreteria del Sindaco, alla sede di Via Cialdi – sede privata di un movimento politico -  al dover raccontare tutto a due sedicenti segretarie del Sindaco), è stato dichiarato che non avrebbero potuto fare alcuna domanda per le casette.

Fatti che non fanno che smentire quanto affermato oggi sulla stampa circa assegnazioni basate su segnalazioni dei Servizi Sociali e  certo non coerenti con quanto contenuto nella delibera 78/2011 che detta le linee di indirizzo per l’ “Assegnazione  di n. 40 nuclei abitativi di emergenza di proprietà comunale c.d. " Villaggio della  solidarietà".

Ricordiamo ancora una volta che i soldi con i quali sono state realizzare le casette di legno costituiscono una fetta più che onerosa (tre milioni e mezzo di euro e relativi interessi più che decennali) di fondi pubblici e, conseguentemente, la loro aggiudicazione non può che sottostare, nel rispetto dei principi di trasparenza, efficienza e buon andamento, ai criteri dell’evidenza pubblica, unica procedura che potrà garantire la redazione di una graduatoria fondata su i principi di trasparenza, pubblicità ed imparzialità.

Provvedimento che contribuirebbe ad allontanare la dilagante percezione, che la “vicenda casette” rischia di far diventare certezza, di un’azione amministrativa fondata solo su arbitrarietà e clientelismo.



Associazione Antonino Caponnetto

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