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RONCIGLIONE / 28-04-2011

TUSCIA, ACQUA POTABILE / cassazione dà ragione al Comitato: Comuni senza impianto depurazione acqua non possono richiedere pagamento tariffa








TUSCIA, ACQUA POTABILE, cassazione dà ragione al Comitato: Comuni senza impianto depurazione acqua non possono richiedere pagamento tariffa
. Ultime notizie Tuscia - Lettera aperta al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale, ai cittadini di Ronciglione.
Egregio Sindaco, assessori, consiglieri comunali e cittadini, il 12 aprile 2011 la Cassazione ha così sentenziato: “i Comuni che non sono forniti di impianto di depurazione dell’acqua non possono richiedere il pagamento della tariffa richiesta per quel tipo di servizio”. Tale sentenza, avendo  valore retroattivo, apre la possibilità di richiedere il rimborso del canone acqua distribuita anche per gli anni precedenti.


A seguito di questa, che avvalora ulteriormente le nostre tesi,  ilComitato acqua potabile richiede ancora una volta al Sindaco, ai componenti della Giunta e del Consiglio comunale (maggioranza e opposizione) il riconoscimento del diritto, ai cittadini che hanno presentato domanda, del rimborso del 50% del canone dell’acqua 2008-2009-2010, perché non potabile.
Richiediamo, inoltre, di cessare l’opera di intimidazione dei cittadini che per il 2010 si sono autoridotti il  canone acqua del 50%, in quanto non potabile.


La lettera intimidatoria parla di penali, di interessi e addirittura della sospensione della fornitura dell’acqua.
Tutto ciò nonostante, con lettera del 16 dicembre 2010, gli avvocati del Comitato Acqua Potabile e ADUC di Ronciglione, abbiano già diffidato il Comune, dal procedere in tali atti, che sarebbero chiaramente in violazione degli obblighi contrattuali e che verrebbero perseguiti immediatamente in ogni sede giudiziaria nessuna esclusa .
Riteniamo ormai necessario che tutta l’amministrazione comunale riconosca gli errori commessi, in particolare per la mancanza dell’informazione corretta da parte del Comune, che in questo modo ha permesso l’utilizzazione per usi domestici e quindi bere e cucinare, acqua avvelenata da micro cistine cancerogene dell’alga rossa,  da arsenico e altri veleni in dosi elevate.



Tutto ciò, anche alla luce della sentenza della Cassazione, dovrebbe far riflettere l’amministrazione comunale, anche perché la decisione di non procedere ai rimborsi potrebbe portare ad una maggiore spesa per le casse comunali.
Riteniamo poi, che l’osservanza del diritto all’ambiente sano, all’acqua potabile e del diritto alla salute, soprattutto verso i bambini e le gestanti, debbano essere il pensiero preminente del Sindaco e di tutti i componenti il Consiglio comunale.


Richiediamo,
pertanto ancora una volta, ed in attesa di lavori per la soluzione definitiva del problema acqua potabile, vista anche la nomina del commissario per l’emergenza arsenico da parte del Governo, di far distribuire acqua potabile con autobotti, come richiesto dalla ASL da tempo. Ci vediamo  costretti, infine, a diffidare Il Sindaco e i funzionari responsabili del Comune, con riserva di ulteriori procedimenti per risarcimenti agli eventuali danni biologici alle persone, eventuale indebito arricchimento o possibile truffa, che potranno essere dimostrati.
Tale lettera, predisposta dagli avvocati delle associazioni  dei consumatori, è a firma congiunta associazioni e singolo auto riduttore ed è possibile compilarla e firmarla presso il Comitato Acqua Potabile.
E’ ancora possibile, inoltre, compilare domanda di rimborso del 50% del canone acqua 2008-2009-2010 perché distribuita non potabile.


COMITATO ACQUA POTABILE

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