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BAGNOREGIO / 06-05-2011

IL PARCO EOLICO DI BAGNOREGIO / l'ex sindaco Erino Pompei scrive scrive agli onorevoli Cesa e Ciocchetti








IL PARCO EOLICO DI BAGNOREGIO: l'ex sindaco Erino Pompei scrive scrive agli onorevoli Cesa e Ciocchetti.
Ultime notizie Tuscia - Comprendo la difficoltà per gli onorevoli Cesa e Ciocchetti di dare un pur minimo peso a queste righe, tra l’altro scritte, oltre che da un pover’uomo, da un reprobo di fatto “cacciato”, dopo molti decenni di coerente presenza, dal sua habitat naturale sotto l’ombra dello Scudo Crociato, dal Comune di Bagnoregio che ha servito per oltre 40 anni e dall’U.D.C. di cui a Viterbo è stato tra gli iniziatori.



    Quando l’U.D.C., nella quale io ero, proveniente dal C.D.U., in tempi di solitudine e poco prestigio, è stata invasa da transfughi, fermati nel P.D.L. nella loro corsa al potere, speranzosi di colonizzare la promettente e libera area di ispirazione cristiana e democristiana, sono stati travolti i fraterni rapporti tra i militanti, raffinati gli scopi da raggiungere sotto la riaffermazione di vecchie gerarchie basate solo sulla gestione del potere possibile.


    Non credo vi interessino la mia recente, quanto insignificante vicenda politica e le motivazioni, falsate e aberranti per certi versi, con le quali sono stato allontanato dalla “mia” U.D.C., ma ritengo corretto fornire su un fatto specifico, quale quello di un prospettato parco eolico nel territorio di Bagnoregio, sul quale l’U.D.C. ha predisposto addirittura un’interrogazione parlamentare, almeno un punto di vista diverso da quello ufficialmente corrente a assolutamente non maggioritario.


    Nel 2007 la Giunta comunale di Bagnoregio da me presieduta e con Vicesindaco l’attuale Sindaco, autorizzò l’ENEL ad installare nel podere Campolungo, di proprietà comunale e ubicato a circa 620 metri di altitudine, una antenna anemometrica con il preliminare accordo, una volta acquisiti i risultati dell’intensità del vento, di iniziare un discorso sulla possibilità di una parco eolico.

    L’argomento fu cavallo di battaglia elettorale, è un fatto incontrovertibile, dell’attuale amministrazione comunale, tra l’altro gradito all’elettorato.
    Nel 2011, visti i positivi risultati amministrativi, l’ENEL ha presentato al Comune una bozza di progetto la quale, peraltro, non ha ancora abilitazione esecutiva dell’ Ente proponente.

    Su questa vicenda, ancora nel campo di possibilità da discutere, si è scatenata una tempesta mediatica e mistificatoria da parte di personaggi d’alto bordo ambientalisti di mestiere e di moda, quando si tratta di interessi altrui e molto accomodanti quando trattano dei propri, di fronte alla quale il Sindaco non solo ha compiuto una frettolosa e miserevole ritirata strategica ma ha provato, secondo il suo conclamato metodo, a scaricare ogni decorsa responsabilità, supposto che di responsabilità si tratti, sul solito e “cacciato” Pompei, accanito nemico del “patrio suol”.
    In realtà il suo linguaggio socio-economico non poteva non farlo aderire alla nobile, ideale battaglia dei suoi “pari” di linea sgarbicrepettiana, stonate oche del Campidoglio nel denunciare una inesistente violazione della valle dei Calanchi.
    
Mentre io concordo con le proteste dei vari proprietari, sui terreni dei quali, nella bozza progettuale ENEL dovrebbero indicativamente essere piazzate le pale eoliche, che non sono mai stati interpellati, contattati e interessati nel merito, respingo le inconsistenti obiezioni sgarbicrepettianbigiottesche che hanno proclamato al volgo e all’inclita la deturpazione irreparabile della valle dei Calanchi, situata ad oltre 6 km di distanza e a un dislivello notevolissimo, a partire da Civita, dalla località Monte Rado, sede del possibile, quanto discutibile, parco eolico.

    Si tratta di una mistificazione clamorosa, irrispettosa e sprezzante di chi ritiene di poter pronunciare ogni tipo di sentenza in base a …”perché io sono…!”.
    Insieme ai “normali” cittadini di Bagnoregio, pur condividendo le perplessità, le obiezioni non chiarite, le opposizioni non discusse dei proprietari, calpestati soprattutto nella libertà di utilizzazione dei loro beni, resto coerentemente favorevole all’energia eolica, che sta avanzando in Europa e in Italia, fermo restando che i relativi impianti devono uscire da accordi e non da imposizioni.
    Consiglierei al neofita aggreppiatosi alle scelte d’alto bordo, elitarie, olimpiche e che dimostra anche scarse cognizioni geografiche del territorio che dovrebbe amministrare, di verificare, magari con il verecondo rispetto umano cui certi personaggi credono di aver diritto, come certi alfieri di elevati valori gestiscono strutture monumentali, ambientali e storiche in nome non della conservazione, ma del comodo e dell’opulenza.
    Confermando stima e amicizia verso Lorenzo Cesa e Luciano Ciocchetti, nonché speranza nell’obiettività della stampa, cordialmente saluto.

Erino Pompei

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