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VITERBO / 24-05-2011
''LA TV È VITA'' / la voce dei detenuti, dal carcere di Mammagialla di Viterbo
''LA TV È VITA'', la voce dei detenuti, dal carcere di Mammagialla di Viterbo. Ultime notizie Tuscia - Il progetto “La TV è vita”, nato nel quadro dell’accordo di collaborazione tra l’Università della Tuscia e la Casa Circondariale di Viterbo, voluto dal prof. Giovanni Fiorentino, docente di Sociologia della Comunicazione del Dipartimento di Scienze umanistiche, della comunicazione e del turismo, e dagli studenti del gruppo Yell/Yellow, e realizzato tra ottobre 2009 e marzo 2010, ha coinvolto attivamente un gruppo di detenuti in un laboratorio di comunicazione televisiva: una scommessa per promuovere il confronto e la socializzazione tra persone che vivono nei due mondi del carcere e della società esterna, spesso non comunicanti.
I detenuti, dopo aver raccontato l’esperienza autobiografica di grandi consumatori di televisione, si sono confrontati con docenti, professionisti ed esperti del settore, giornalisti e registi, autori e produttori, che li hanno guidati a costruire i presupposti per un rapporto consapevole con il medium e le basi per il progetto di un video che ponesse al centro la relazione tra detenuto e scatola televisiva.
Dal successivo incontro dei detenuti con un gruppo di studenti e una telecamera, nasce il cortometraggio-documentario “La TV è vita”: attraverso la televisione, scatola magica e potente, abbiamo la possibilità di scoprire chi è, come e cosa vive un detenuto oggi, nello spazio della sorveglianza totale.
Giovedì 26 maggio alle ore 11.00, l’Aula Magna della facoltà di Scienze Politiche ospiterà la prima visione del cortometraggio “La TV è vita” che offre voce e volto a detenuti che mettono in gioco loro stessi per provare a sollecitare attraverso i media, nella società “esterna”, una cultura di attenzione al carcere e alla sua vita intensamente televisiva: luogo potenziale di comunicazione, ricerca, studio e magari anche di produzione creativa.
In questo caso la televisione, quella del presente sociale, promiscua e molteplice, della convergenza digitale, di you-tube e dei social network, diventa realmente una finestra per ognuno di noi. Il detenuto, ordinariamente rimosso dal panorama dei media, prima di tutto televisivo, più in generale dalla vita quotidiana di ognuno di noi, ritorna. Si riprende il diritto, e la possibilità, di parola.
Dopo i saluti del Direttore della Casa Circondariale di Viterbo, del Rettore dell’Università della Tuscia e del Preside della Facoltà di Scienze Politiche, verrà proiettato il cortometraggio “La TV è Vita”. A seguire la tavola rotonda Perché in carcere la TV è vita?, alla quale interverranno: Valentina Calderone, saggista; Andrea Scazzola, giornalista; Filippo Rossi, giornalista; Laura Pacelli, regista; Giuseppe Sicari, giornalista; Francesca Anania, docente; Patrizia Meacci, educatrice carceraria; Paolo Taggi, autore televisivo. Coordinerà il professore Giovanni Fiorentino, ideatore del progetto.
STEFANO MARIGLIANI
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