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NEPI / 02-06-2011

TUSCIA, ACQUA E ARSENICO / Viterbo, Nepi: raccomandazioni dell'associazione italiana medici per l'ambiente








TUSCIA, ACQUA E ARSENICO, considerazioni e raccomandazioni dell'associazione italiana medici per l'ambiente
L’Associazione italiana medici per l’ambiente-Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo  ritiene le  tecniche di  dearsenificazione delle acque contenenti di arsenico, applicate ad ogni presa di acqua a servizio degli acquedotti comunali, le uniche soluzioni fattive e concrete da predisporre immediatamente contro la  minaccia alla salute rappresentata dalla presenza di arsenico nelle acque destinate a consumo umano.

In merito ad un dearsenificatore di recente realizzazione nel Comune di Nepi,  l’Associazione rende noto di aver ottenuto copia dalla Talete spa della documentazione (protocollo n. 11/1771 del 15/04/2011) relativa all’impianto in questione.

Nel  documento citato si  legge quanto segue:”…

5) Per la realizzazione dell'impianto per l'abbattimento dell'arsenico nel Comune di Nepi, avente la potenzialità di 23 l/sec, è stato stanziato un finanziamento complessivo di € 808.500,00.

6) In data 13/01/2009 è stato concluso il contratto di affidamento dell'appalto per la costruzione del detto impianto con la società Zilio S.p.A. e, in data 09/02/2009 sono iniziati i lavori.  

In data 09/04/2010 sono terminati i lavori di costruzione del dearsenificatore e, come da convenzione stipulata con la STO, sono iniziate le attività di controllo del rendimento dell'impianto di trattamento sotto la supervisione dell'I.S.S.

7) I primi dati analitici del nostro laboratorio sul rendimento dell'impianto sono del mese di maggio 2010.

Per quanto concerne i dati tecnici di dimensionamento si espongono di seguito alcune caratteristiche:

l)  La portata idraulica delle fonti ubicate presso l'area Varano è di circa 35 lt/sec.

2) L'impianto di trattamento per l'abbattimento dell'arsenico ha una potenzialità di circa 23 lt/sec.

3) L'acqua trattata viene miscelata al restante quantitativo ed inviata in distribuzione.

Tale operazione si rende necessaria perché il quantitativo trattato  dall'impianto (23 lt/sec) non garantisce l'approvvigionamento idrico all'intera popolazione dell'abitato di Nepi…”

Sulla base di quanto  affermato dalla  società Talete risulterebbe quindi che attualmente le acque immesse nell’acquedotto di Nepi e captate anche dalla sorgente Varano ( in altri punti di presa dell’acqua non c’è alcun sistema di dearsenificazione operativo) non sono dearsenificate in maniera completa e sufficiente.

Questa situazione è motivo di preoccupazione in quanto l’arsenico,come noto, è classificato dall’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.)  come cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con  molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute  (una  consistente documentazione scientifica lo correla anche  ai tumori del fegato e del colon); l’assunzione cronica di arsenico, soprattutto attraverso acqua contaminata, è inoltre indicata anche quale responsabile di patologie cardiovascolari; neurologiche e neurocomportamentali; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 ha abbassato il limite previsto per l’arsenico nelle acque  potabili da 50 a 10 μg/l (microgrammi/litro) proprio in considerazione della sua cancerogenicità e dell’evidente rischio per la salute umana.

Ci corre quindi l’obbligo di ricordare come in  un decennio di deroghe non siano stati realizzati a Nepi e in tutti gli altri Comuni della  Provincia di Viterbo interventi efficaci e definitivi per la soluzione di questo grave problema sanitario (deroghe concesse unicamente a questo fine e  pur essendo questo un preciso compito di enti ed istituzioni locali e regionali).

Si invita quindi anche l’amministrazione comunale di Nepi, come più volte già fatto nei confronti di tutte le amministrazioni dei comuni della Provincia di Viterbo, ad agire urgentemente, senza più ritardi per attuare interventi efficaci e  definitivamente risolutivi per la dearsenificazione di tutta l’acqua destinata a consumo umano e per la piena tutela della salute pubblica.

In particolare è necessario, predisporre  immediatamente anche a Nepi, vista la parziale dearsenificazione di acqua captata da una sola fonte, forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per  tutta la popolazione e in particolare per i neonati, i bambini, i malati e le donne in gravidanza ( l’arsenico supera la barriera placentare), e le industrie alimentari, come raccomandato e disposto in forma assolutamente vincolante dalla Commissione europea anche nel documento del 22 marzo 2011.

Si fa inoltre presente che il valore dell’arsenico nelle acque non è stabile ma soggetto a importanti e spesso improvvise oscillazioni, anche in relazioni ad eventi meteorologici, e dato che tutti i Comuni della  Provincia di Viterbo hanno usufruito del regime della deroga  fin dal 2003, è del tutto logico ed evidente che non si debbono considerare in modo rassicurante i risultati di sporadici esami sulle acque che possono mostrare valori di arsenico compresi tra 10 e 20 microgrammi/litro ( limite  massimo consentito, solo in via transitoria dalla Commissione europea, con le  vincolanti prescrizioni di cui sopra e valido fino al 31 dicembre 2012) e così favorire da parte di soggetti  più a rischio: donne in gravidanza, bambini e malati, l’assunzione di acque contenti arsenico con valori al di sopra del parametro di legge ed alimenti preparati con le stesse.


Comunicato stampa a cura dell’Associazione italiana medici per l'ambiente- Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo

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