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ROMA / 08-06-2011

ECOMAFIA 2011 LEGAMBIENTE/ Traffico illegale dei rifiuti: tutti i numeri dello scempio ambientale in Italia

Campania, maglia nera dell'illegalita' ambientale, segue Calabria, Sicilia e Puglia





Millecentodiciassette chilometri: tanti quanti quelli che separano Reggio Calabria e Milano.

Questa la lunga strada che 82.181 tir carichi di rifiuti potrebbero coprire. Una interminabile autocolonna "immaginata" sommando i quantitativi di rifiuti (2 milioni di tonnellate) sequestrati solo in 12 delle 29 inchieste per traffico illecito di rifiuti messe a segno dalle forze dell'ordine nel corso del 2010. Una strada impressionante eppure ancora sottostimata, perche' i quantitativi sequestrati sono disponibili per meno della meta' delle inchieste ma anche perche', com'e' noto, viene normalmente individuata solo una parte delle merci trafficate illegalmente o delle sostanze illecite messe in commercio.

540 campi da calcio, invece, possono rendere l'idea del suolo consumato nel 2010 dall'edilizia abusiva, con 26.500 nuovi immobili stimati. Una vera e propria cittadina illegale, con 18.000 abitazioni costruite ex novo e la cementificazione di circa 540 ettari.

Bastano questi semplici esempi a illustrare la gravita' del saccheggio del territorio descritto e analizzato nel rapporto 'Ecomafia 2011' di Legambiente, presentato oggi a Roma alla sede del Cnel.

Sono 290 i clan ben impegnati nel business dell'ecomafia censiti nel rapporto 'Ecomafia 2011' di Legambiente, 20 in piu' rispetto al 2009; 19,3 miliardi di euro invece e' il giro d'affari stimato per il solo 2010.

Nel complesso, la Campania continua a occupare il primo posto nella classifica dell'illegalita' ambientale, con 3.849 illeciti, pari al 12,5% del totale nazionale, 4.053 persone denunciate, 60 arresti e 1.216 sequestri, seguita dalle altre regioni a tradizionale presenza mafiosa: nell'ordine Calabria, Sicilia e Puglia, dove si consuma circa il 45% dei reati ambientali denunciati dalle forze dell'ordine nel 2010. "Un dato significativo ma in costante flessione rispetto agli anni precedenti- spiega Legambiente- in virtu' della crescita, parallela, dei reati in altre aree geografiche. Si segnala, in particolare, quella nord Occidentale, che si attesta al 12% a causa del forte incremento degli illeciti accertati in Lombardia".

Gli illeciti accertati sono stati 30.824, con un incremento del 7,8% rispetto 2009: piu' di 84 reati al giorno, 3,5 ogni ora.

I reati relativi al ciclo illegale di rifiuti (dalle discariche ai traffici illeciti) e a quello del cemento (dalle cave all'abusivismo edilizio) rappresentano da soli il 41% sul totale, seguiti dai reati contro la fauna, (19%), dagli incendi dolosi (16%), da quelli nella filiera agroalimentare (15%), mentre tutti le altre tipologie di violazioni non superano complessivamente il 6% degli illeciti accertati.

A concludere affari con l'ecomafia "e' spesso un vero e proprio esercito di colletti bianchi e imprenditori collusi- denuncia 'Ecomafia 2011' di Legambiente". I 'Sistemi criminali' (dalla definizione del magistrato Roberto Scarpinato) "sono la sintesi migliore per capire l'ecomafia di oggi". I 'Sistemi criminali' "sono network illegali complessi dei quali fanno parte soggetti appartenenti a mondi diversi: politici, imprenditori, professionisti, mafiosi tradizionali". Il 'sistema nervoso' che mette in comunicazione tra loro tutti i soggetti "e' costituito dai cosiddetti colletti bianchi, persone con un curriculum di rispettabilita', sociale ed economica". Senza il loro concorso, "molti affari illegali non si potrebbero neppure immaginare- segnala Legambiente- e' in questo 'Sistema' che il virus si modifica, cambia strategia di diffusione, cerca di diventare invisibile agli anticorpi".

Fonte «Agenzia Dire
»
«www.dire.it»


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