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ROMA / 10-06-2011
REFERENDUM 2011 / Italiani all'estero: che fine hanno fatto le schede elettorali del Referendum?
Per far votare gli italiani all'estero l'Italia ha speso 27milioni di euro
Referendum 2011, ultime news - "Secondo quanto ci scrivono diversi connazionali residenti all'estero, dai Caraibi all'Australia, passando per Americhe ed Europa, l'operazione referendum oltre confine è un vero caos. Tantissimi non hanno ricevuto la schede per votare: quando le hanno richieste al consolato, a loro spesso è stato risposto che non erano iscritti nelle liste Aire dei comuni italiani di residenza. Figuriamoci cosa potrà accadere alle prossime elezioni politiche... Ma quelle del 2006 e del 2008 all'Italia non hanno insegnato nulla?".
E' quanto si legge su Italiachiamaitalia.com, quotidiano online diretto da Ricky Filosa.
"Peppino Polimeni Consalvo, connazionale residente nella Repubblica Dominicana, ci scrive: "Qui a molta gente non è arrivato neanche il certificato elettorale; tutti questi soldi spesi si usassero in altro modo!".
Emanuele Esposito, dall'Arabia Saudita, osserva: "In ogni caso la scheda grigia è incostituzionale, perché le schede dovrebbero essere ristampate; altro spreco, speriamo che qualcuno dei tanti parlamentari chieda chiarimenti in merito...".
E adesso leggete cosa sta succedendo in Argentina, uno dei paesi dove è maggiore la presenza della comunità italiana. A raccontarcelo è una nostra affezionata lettrice, Maria Jose Cuffaro, residente a Rosario: "A me le schede non sono arrivate, sono andata in consolato a prenderle: appena entrata, sulla mia sinistra vedo una stanza con la porta aperta, c'erano tutte le schede non consegnate, tornate indietro teoricamente perchè il postino al momento di andare a casa non aveva trovato nessuno. Nel mio caso non sono mai venuti, mai, nemmeno una volta. La stanza, di almeno sei metri per sei, era piena di casse di cartone che arrivavano fino al tetto ordinate per nome e cognome. L'ho visto io con i miei occhi, nessuno me lo ha raccontato. Le schede non sono state consegnate. A Rosario è stato un caos e chi dice il contrario mente alla grande!". Per Maria Jose tutto questo "è una vergogna!!!! altro che elezioni politiche!!! Regna un caos assoluto e nessuno si interessa di noi! Noi italiani all'estero non contiamo una mazza, niente, zero, mi vergogno io che appartengo alla collettività italiana di Rosario, ma in consolato cosa penseranno??? Boh...!". La nostra lettrice rivela di aver "già scritto una mail al Console generale d'Italia a Rosario", ma di non aver ricevuto alcuna risposta.
Sempre dall'Argentina, interviene Magalí Pizarro, sulla bacheca Facebook del direttore di Italiachiamaitalia.com , Ricky Filosa: "Maria Jose, devo - purtroppo - dirti che anche qui a Viedma, capoluogo della Provincia di Rio Negro, è successa la stessa cosa. E non solo... Alcune persone hanno ricevuto le buste incomplete. Cioè contenenti solo la metà dei documenti che avrebbero dovuto ricevere. Ho trovato tante persone per strada arrabbiate per la disinformazione sul referendum, dicendomi di dover decidere di NON votare solo perché non capivano di cosa si trattava. Infatti, per quelli che non sanno la lingua italiana, ma hanno particolare interesse a partecipare in momenti importanti come questi, è importante che l'informazione arrivi in spagnolo in modo chiaro ed esaustivo. Leggendo l'informazione in spagnolo nemmeno io, pur sapendo di cosa si tratta, riuscivo a capire niente. Queste persone sono state costrette a rimanere "zitte"".
Emanuele Esposito, leggendo questi interventi, ritiene che tutto questo sia "vergognoso a dir poco... Ma dove sono i parlamentari eletti all'estero??".
Ecco una testimonianza dal Venezuela: "Gli Agenti consolari spiegano che il postino se non consegna le buste elettorali al destinatario, restituiscono tutto al consolato...", spiega Johnny Margiotta, connazionale residente a Maracaibo. "Quindi se non hai nulla da fare vai al consolato e mettiti in coda per votare". Non è finita: "Qui le schede vengono con date di nascita del 2039... Persone che devono ancora nascere. Gli Agenti consolari dicono che se é un errore loro il voto é valido, se invece sei iscritto male all'Aire non é valido...".
Maria Jose Cuffaro racconta ancora: "I sono andata a prendere le mie schede, ho fatto tutto quello che potevo fare: ma te la immagini la scena di uno che vive nell'entro terra del Chaco o di Entre Rios, e deve andare al conosolato Generale d'Italia a Rosario, farsi tipo 500 chilometri, e poi scopri che dall'Aire per i miracoli di Dio sei stata cancellata, o cose del genere??? ma per carità!!!!!". Risponde Magalí Pizarro: "Sì, hai ragione Maria Jose... Anche qui, la nostra agenzia consolare arriva fino alla Terra del Fuoco. Te lo puoi immaginare che le persone non faranno un viaggio di tipo 1.000km per andare a votare. Ma certo... vogliono sapere "perché" sono stati lasciati "fuori". So di Viceconsoli onorari che non hanno ricevuto le schede ... e anche di famiglie a cui sono arrivate solo la metà delle buste. Tutta una famiglia di 6 persone con diritto al voto che però ha ricevuto solo tre buste! pazzesco".
Pier Ciraolo, commentando il flash che Ricky Filosa ha pubblicato su Facebook, e che riguarda le forti irregolarità: "Leggendo questo flash mi viene da piangere, siamo messi veramente male, nessuno si occupa di noi italiani nel mondo!!! siamo allo sbando!!!".
Altre segnalazioni di questo tipo continuano ad arrivare da ogni parte del mondo all'indirizzo email della redazione di ItaliachiamaItalia: schede non pervenute, errori grossolani, pessima organizzazione. E' importante sottolineare che per far votare gli italiani all'estero in questo referendum l'Italia ha speso 27milioni di euro, tanto quanto il ministero degli Esteri dedica per un anno intero ai capitoli legati all'emigrazione e agli italiani nel mondo. Non sarà il caso di rivedere un po' tutto il meccanismo?".
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