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VITERBO / 23-06-2011

VITERBO, ACQUA POTABILE UN DIRITTO / 24 giugno, in piazza del Plebiscito per pubblicizzare mozione comunale








VITERBO, ACQUA POTABILE UN DIRITTO. 24 giugno, in piazza del Plebiscito per pubblicizzare mozione comunale.
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Il 24 giugno 2011, alle ore 17,30, i componenti del Comitato acqua potabile, insieme a tutte le organizzazioni facenti parte del Comitato No Arsenico, saranno in Piazza del Plebiscito, per pubblicizzare la mozione comunale che è stata presentata al Comune di Viterbo.  
La evidente sottovalutazione, che hanno avuto le amministrazioni comunali, provinciale e la stessa Regione Lazio, e la confusa situazione rispetto il grave problema dell’acqua non potabile, che viene ancora distribuita, ci fa ritenere necessaria una nuova e più decisa azione, a salvaguardia della salute dei cittadini.


Alcuni sindaci in verità si augurano che i cittadini non paghino più l’acqua alla Talete per farla finalmente fallire;  altri difendono giustamente le industrie alimentari, che sono stati obbligate all’acquisto di dearsenificatori, che oltretutto non ci sembra possano garantire la potabilità di tutti i tipi di acqua; la ASL e l’Ordine dei Medici di Latina contestano gli avvisi emanati dall’Istituto Superiore di Sanità fatti invece propri dalla Provincia di Viterbo e dai Comuni del viterbese, in particolare quando affermano non faccia male bere acqua con arsenico fino a 20 mc., quando è ben noto che l’OMS chiede di eliminare, dalle acque da distribuire come potabili, tutti i veleni e per l’arsenico accettarne solo 5 mc al massimo; la ASL di Viterbo, infine, continua a chiedere che venga portata acqua potabile alle popolazioni e alle industrie alimentari con le autobotti; la Provincia di Viterbo e alcuni Comuni fanno al contrario installare le famose “fontanelline”, che non possono essere risolutive del problema. In alcuni Comuni con schede a pagamento, altri con acqua naturale addirittura a pagamento.
Sappiamo della apertura di indagine per l’accertamento dei reati commessi, da parte della Magistratura a seguito di esposti e denuncie, ma ciò non basta. Occorre che non venga più permesso l’avvelenamento dei cittadini.


Cosa si sta facendo in proposito?  
Nonostante la scelta referendaria, che oltre a togliere  di mezzo i privati dalla sua gestione e confermare il pieno diritto dei cittadini all’acqua potabile, abbia chiaramente indicato la volontà di partecipazione, queste amministrazioni, non hanno ancora compreso che l’informazione corretta è un sacrosanto diritto, indicativo del livello di democrazia.
Non risulta, inoltre, esclusi rari casi, che siano stati avviati lavori né dalla TALETE, né da altri Enti, per la soluzione definitiva del problema, dotando gli acquedotti di filtri idonei a togliere i veleni dalle acque, siano essi arsenico, vanadio, micro cistine, ecc.


La Talete, addirittura, anziché chiedere scusa ai cittadini, per aver distribuito acqua avvelenata, si permette nonostante sentenze e leggi di togliere il bene primario dell’acqua ad un cittadino che versa in condizioni disagevoli, che si rivolge al Sindaco di Viterbo, chiedendo aiuto, per ottenere un suo diritto.
Il presidente della Provincia e dell’ ATO fa pressioni sui Comuni minacciandone il commissariamento ad acta, se non entrano a far parte di questa decotta TALETE.
Non è forse giunta l’ora dell’accertamento delle responsabilità del disastro economico della società pubblica Talete e di ridare in mano ai Comuni, magari consorziati, la gestione del sistema idrico?
Evidentemente c’è ancora chi cerca di disattendere la volontà dei cittadini. Occorre quindi una risposta ferma da parte di tutti i cittadini e delle associazioni dei consumatori, con le quali il comitato acqua potabile intende collaborare maggiormente.


Il Comitato acqua potabile invita quindi tutte le associazioni dei consumatori ad esplicare le pratiche di rimborso o autoriduzione del 50 % del canone e l’assistenza ai loro associati affinché la pressione sulle amministrazioni sia corale e quindi più forte.
 Il Comitato acqua potabile è a disposizione degli associati e di tutti i cittadini per effettuare la comunicazione all’ente gestore di autoriduzione del 50% del canone acqua 2010 non ancora pagato e la richiesta di rimborso del 50% del canone acqua perché non potabile per gli anni 2006-2007-2008-2009-2010.
Per adesioni e informazioni:  www.comitatoacquapotabile.it

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