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VITERBO / 23-06-2011

LA SANITA’ VITERBESE BOCCHEGGIA / interrogazione al sindaco nella seduta di consiglio comunale








LA SANITA’ VITERBESE BOCCHEGGIA, interrogazione al sindaco nella seduta di consiglio comunale. Ultime notizie Tuscia, Viterbo - Dato che il Sindaco è  la prima autorità sanitaria del comune,  come previsto ai sensi dell'art. 32 della legge n. 833/1978 e dell'art. 117 del D.Lgs. n. 112/1998,  per la sua carica e responsabilità, dovrà vigilare sul buon funzionamento delle strutture sanitarie esistenti nel territorio: Ospedale, Servizi Territoriali e Servizi Ambulatoriali, verificando anche la soddisfazione o meno per la qualità dei servizi offerti ai cittadini.



    Pertanto, Sig. Sindaco, proprio sulla scorta di quanto a Lei rivolto dalla Confederazione Sindacale CONF.S.A.L., oggi, peraltro diffusa dalla Stampa Locale, intendo richiamare i provvedimenti restrittivi del “piano di rientro regionale” che, nella funzionalità del nostro sistema sanitario territoriale, ha provocato e sta provocando situazioni insostenibili che vanno molto al di là di quanto poteva essere giustificato dal deficit di bilancio più volte richiamato a vari livelli politici e sindacali.


    A quanto sostiene la CONFSAL, Viterbo ed il suo territorio provinciale, è la città che più di altre  ha subito notevoli riduzioni sul piano assistenziale e sul numero dei posti letto ospedalieri in base ai residenti, con evidente vantaggio per il dipartimento romano, nonostante proprio in questo contesto si siano registrate spese folli che hanno determinato l’enorme deficit economico per la gestione piuttosto allegra delle AASSLL romane.


    Sig. Sindaco,  il blocco delle assunzioni, soprattutto di infermieri e tecnici ma anche di medici, il blocco delle sostituzioni, aggravato dall’avvio della stagione estiva, il blocco degli organici, la presenza di centinaia di dipendenti con rapporto precario, la riduzione dell’attività specialistica, la riduzione dei posti letto nelle degenze ospedaliere, la difficile situazione che stanno vivendo le strutture sanitarie private, tra l’altro con gli operatori che da oltre sei anni aspettano il rinnovo del contratto di lavoro, derivano tutte da una miope e discriminata visione delle cose nella delicata materia sanitaria e, pertanto, la CONFSAL ma anche i cittadini di Viterbo, le chiedono di attivarsi nei confronti del Presidente della Regione  Lazio al fine di riesaminare i tagli indiscriminati e fin troppo pesanti che sono alla base di una realtà sanitaria non più rispondente ai bisogni sanitari essenziali dell’Utenza.


Roberto Talotta
 Consigliere Comunale Gruppo UDC

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