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SPADAFORA (Me) / 12-07-2011
SPADAFORA SAN MARTINO/ La storia della comunità e del suo territorio raccontata in un libro
Un interessante volume su Spadafora e sull’annessa frazione di San Martino è stato presentato nel salone conferenze del Castello al cospetto di un folto pubblico, che ha gremito anche le stanze adiacenti.
L’opera, curata nella parte iconografica dal dott. Piero Giacobello della Pro Loco cittadina, avente per tema la storia della comunità e del suo territorio, è stata realizzata con il contributo della regione Sicilia su richiesta dell’amministrazione comunale assieme alla medesima pro loco dallo studioso Pippo Pandolfo con un’appendice archeologica di Maria Clara Martinelli e socioeconomica di Florinda Aragona. I lavori si sono inaugurati col saluto del vicesindaco ed assessore municipale alla cultura, dott. Antonio Giacomo D’Amico, il quale ha sottolineato l’importanza di far conoscere ai giovani mediante un libro l’identità culturale del luogo consentendo loro di progettarvi il futuro.
La relatrice prof. Laura Pulejo ha rilevato come l’autore abbia interpretato documenti non inediti, ma filtrati dalla sua cultura: egli, infatti, scandisce le epoche storiche in diversi capitoli offrendo al lettore una visione di Spadafora più attuale alla luce dei nuovi ritrovamenti archeologici effettuati in concomitanza ai lavori di scavo per il passaggio del metanodotto sul crinale dei Monti Peloritani. La dott.ssa Maria Clara Martinelli, archeologa, ha palesato la ricchezza di siti dislocati non solo a San Martino, ma anche a Grangiara e nella Contrada Casazza (per non parlare del vicino Comune di Venetico): mediante la proiezione di fotogrammi ha dimostrato come una vivace società abbia ivi dimorato nel periodo dal Neolitico fino all’Età Romana, permettendo di riscrivere la storia del comprensorio.
La dott.ssa Florinda Aragona ha compiuto un’indagine statistica sull’evoluzione urbanistica, culturale, commerciale, lavorativa, dei consumi e dei servizi, attingendo i dati censiti dall’Istat in un periodo dal 1951 al 1991 ed indicando come settore di un possibile sviluppo il turismo a condizione che siano realizzate strutture ricettive capaci di assorbirne la domanda. L’autore Pippo Pandolfo ha spiegato che nessuna cittadinanza può ignorare il proprio passato: il suo punto di partenza è stato un libro pubblicato dieci anni or sono, cui ha deciso di affiancare la sua più recente creazione per aggiungere altre testimonianze ed esortare i posteri a continuare nella ricerca e nella valorizzazione etnoantropologica di Spadafora. Gli fa eco il dott. Piero Giacobello, che vi intravvede una condivisione tra i due volumi allo scopo di aggiornare i contenuti emersi dagli ultimi rinvenimenti. Egli ritiene di aver ottenuto il risultato di offrire ai cittadini spadaforesi un testo contenente gli albori civici ed uno strumento in grado di racchiuderne l’anima e perpetuarne la memoria.
Consci di tale esigenza, il consiglio di amministrazione della pro loco e la giunta comunale hanno caldeggiato la pubblicazione di un nuovo volume arricchito nei contenuti per stimolare la crescita culturale e permettere ai suoi abitanti di conoscere e apprezzare in fondo Spadafora e promuoverne le potenzialità, cosicché essa sia punto di riferimento per iniziative turistiche e culturali. Nel concludere il suo intervento ha ringraziato tutti gli amici che hanno fornito foto, cartoline, documenti ed altro materiale per realizzare la raccolta multimediale, da lui definita “Archivio della Pro Loco di Spadafora”: in particolare per la disponibilità, Giuseppe Amedeo Mallandrino, che ha permesso l’utilizzo di foto inedite tratte dal volume «I Castelli della provincia di Messina nella fotografia di Filippo Cianciafara Tasca di Cutò», Bice Bellinghieri, Gina Duci Favazzi, Tanino Giorgianni, Natale Stornante, Matteo Aveni, Peppe Costa e Giovanni Irrera.
Foti Rodrigo
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