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VITERBO / 14-07-2011
FURTO DELLA STATUA ''IL RISVEGLIO D’EUROPA''/ Lo scultore Paternesi al sindaco Marini: ''Che fine ha fatto''?
Illustrissimo sindaco di Viterbo Giulio Marini,
Le scrivo nella mia qualità di cittadino viterbese ed autore della scultura “ Il risveglio d’Europa” da me ceduta al Comune di Viterbo qualche anno fa. Il motivo della presente lettera risiede nelle continue richieste a me rivolte da privati cittadini di ogni parte d’Italia, da giornalisti di qualunque orientamento, da critici d’arte ed appassionati in genere, circa la sorte capitata alla scultura in occasione della sua temporanea rimozione dovuta ai lavori eseguiti in Piazza del Sacrario. Le chiedo quindi, in modo da poter a mia volta riferire se sono stati raccolti indizi circa gli autori del furto e se l’amministrazione da Lei presieduta sia stata informata al riguardo.
Inoltre Le chiedo se il furto è avvenuto in luogo protetto e assicurato, o in pubblica via o in locale non vigilato. Naturalmente queste notizie riguardano sopratutto l’autorità giudiziaria inquirente, ma non posso credere che al sindaco della città e agli amministratori in genere, sia ignota la sorte dell’opera e la modalità del furto stesso. Non le sfuggirà certo che l’evento si è potuto verificare anche grazie a comportamenti non corretti di vari soggetti, di cui anzi l’amministrazione avrà certamente individuato specifiche responsabilità che andrebbero, però, fatte conoscere alla cittadinanza e all’opinione pubblica.
Infine, devo lamentare, caro sindaco, di essere stato tenuto all’oscuro da parte dell’amministrazione di tutta la vicenda, da me scoperta casualmente grazie all’intervento di amici giornalisti e dopo essere stato allarmato in particolare dalle strane insistenze di un giornalista desideroso di sapere se l’opera sarebbe ritornata al suo posto. Rimango perciò in attesa di un suo cortese pubblico riscontro che soddisfi la legittima curiosità dei cittadini tutti, non solo viterbesi, dei quali mi faccio interprete indirizzando la presente agli organi di informazione.
Cordiali saluti.
Alessio Paternesi
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