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VITERBO / 15-07-2011
L'UNIVERSITA' DELLA TUSCIA SCAVA IN TURCHIA / il governo turco concede lo scavo del sito Iasos
L'UNIVERSITA' DELLA TUSCIA SCAVA IN TURCHIA. il governo turco concede lo scavo del sito Iasos. Ultime notizie - E’ un alto riconoscimento alla professionalità dei docenti e ricercatori dell’Università della Tuscia. Il Presidente della Repubblica di Turchia Abdullah Gül, con un proprio decreto ha autorizzato l’équipe di studiosi dell’Ateneo viterbese, guidata dal prof. Marcello Spanu del Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali, ad eseguire scavi nell'importante sito archeologico di Iasos. Il decreto è stato firmato anche dal Presidente del Consiglio della Turchia Recep Tayyip Erdoğan e da tutti gli altri ministri, con il quale si attribuisce la direzione dello scavo al prof. Spanu. Un ulteriore decreto di approvazione è stato emanato anche dalla Direzione Generale dei Beni Culturali e dei Musei , del Ministero della Cultura e del Turismo, con cui - preso atto del Decreto della Presidenza del Consiglio - si conferisce la direzione di Iasos. E’ dunque un vero e proprio affare di Stato data l’importanza dell’opera. Gli scavi inizieranno già dalla prossima settimana e dureranno due mesi. L’autorizzazione da parte dei vertici della Repubblica Turca è stata favorita anche dall’autorevole intervento del Magnifico Rettore dell’Università della Tuscia prof. Marco Mancini che ha posto in rilievo la qualificazione professionale di riguardo della missione italiana.
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Secondo la tradizione Iasos, città della Caria sul fondo del golfo di Mandalya (Asia Minore), sarebbe stata fondata come colonia di Argo. Gli scavi testimoniano la presenza di un abitato con stretti contatti con la Creta. In età successiva alla fondazione si ebbe probabilmente una contrazione dell'abitato, che si ridusse all'acropoli. Una nuova espansione della città si ebbe nel VI secolo a.C. Nel 412 a.C. fu conquistata dalla flotta spartana nell'ambito della guerra del Peloponneso. Successivamente fu distrutta dal generale spartano Lisandro. Nel 129 a.C. insieme al resto della regione entrò a far parte della provincia romana dell’Asia. La città ebbe periodi di sviluppo urbanistico nel II e nel VI secolo, anche in relazione allo sfruttamento delle vicine cave di marmo iassense (o "cipollino rosso"), particolarmente utilizzato in epoca bizantina. Fu anche sede episcopale. In epoca moderna fu visitata e descritta dai viaggiatori dalla fine del XVIII secolo. Alla fine del XIX secolo le mura furono smantellate per riutilizzarne i blocchi in nuove costruzioni di Istanbul.
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