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COPENHAGEN / 16-07-2011

INQUINAMENTO ACQUE IN EUROPA / Sostanze pericolose nelle acque possono costituire una minaccia per la salute umana

Sostanze pericolose, presenti nelle acque dolci e marine possono danneggiare gravemente la vita acquatica oltre che rappresentare un rischio per la salute umana. E' quanto emerge da un nuovo rapporto pubblicato dall'Agenzia europea dell'ambiente (AEA), in cui vengono evidenziate nuove sfide da affrontare, tra cui gli "inquinanti emergenti" dagli effetti potenzialmente dannosi ma non ancora pienamente compresi.


Inquinamento delle acque in Europa, ultime notizie - Sostanze tossiche e pericolose per l'ambiente e la salute umana vengo immesse nelle acque dolci e nel mare attraverso svariati percorsi e fonti: industria, agricoltura, trasporti, miniere e smaltimento dei rifiuti e, non ultimo, dalle nostre stesse abitazioni. Si tratta di sostanze che provengono da una vasta gamma di prodotti chimici industriali e domestici, metalli, pesticidi e prodotti farmaceutici. Alcune sostanze, per esempio il tributilstagno (TBT), persistono negli ambienti acquatici molto tempo dopo che sono stati eliminati, danneggiando gravemente la flora e la fauna acquatica. Alcuni elementi possono creare alterazioni nel sistema endocrino, compromettendo la riproduzione dei pesci e molluschi.

Anche gli esseri umani, naturalmente, possono essere esposti ai pericoli derivanti dalle sostanze tossiche presenti nelle acque, attraverso l'ingestione di acqua potabile contaminata e il consumo di pesce d'acqua dolce e frutti di mare contaminati. Alcuni metalli sono stati trovati in mare con limiti al di sopra dei livelli regolamentari e livelli di sostanze vietate come il DDT possono essere anche molto elevati.
La legislazione è a posto ma deve affrontare nuove sfide

La legislazione in Europa ha portato a risultati positivi tra cui una drastica riduzione delle emissioni di metalli nell'aria e nell'acqua. La legislazione implementata recentemente, compresa la direttiva quadro sulle acque e REACH (Regolamento concernente la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche) svolgerà un ruolo chiave nell'affrontare la presenza di sostanze pericolose nelle acque.

Il rapporto giunge alla conclusione che per ridurre le sostanze pericolose nell'acqua è necessaria una produzione più sostenibile, non solo in Europa, ma anche in altri Pesi del mondo, tenuto conto che una quota sempre crescente di beni consumati in territorio europeo vengono prodotti al di fuori dei confini Ue. L'adozione di tecniche di chimica sostenibile verde può anche svolgere un ruolo importante, anche se attualmente non esiste una legislazione globale dell'Unione europea in questo settore.

Per scaricare il rapporto completo clicca qui...

Fonte: EEA (European and Environment Agency)

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