FOGGIA / 22-07-2011
REVOCATA LA SCORTA AL GIORNALISTA GIANNI LANNES / lasciato solo nonostante alcuni attentati. ''Scortiamolo'' tutti
Lannes ha condotto inchieste sulle navi dei veleni, sul traffico d'armi, sui rifiuti tossici e nucleari, sulla mafia pugliese, sulle armi scaricate dalla NATO in Adriatico, sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e sulla strage di Ustica. Ha subito diversi attentati: dopo avergli fatto esplodere l'auto, hanno messo a fuoco il veicolo del giornalista. Oltre alle telefonate minatorie, agli "avvertimenti" anonimi, a febbraio di quest'anno è stata manomessa l'auto della moglie e sabotato il seggiolino di sicurezza del figlio
REVOCATA LA SCORTA A GIANNI LANNES, VERGOGNA! lasciato solo malgrado diversi attentati e numerose intimidazioni. Ultime notizie Foggia - 19 luglio 2011: in una data sicuramente emblematica qual è il tristissimo anniversario della strage di Via D'Amelio costata la vita al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta, arriva la comunicazione della revoca di un'altra scorta, quella del giornalista Gianni Lannes.
La decisione è sta presa dal Ministero dell'Interno, su proposta del Prefetto di Foggia Antonio Nunziante, lo stesso che davanti alla commissione parlamentare ecomafie, intervenuta a Bari lo scorso 26 gennaio per una verifica della situazione rifiuti e illeciti connessi allo smaltimento sull'area pugliese, aveva dichiarato: "Per quanto riguarda la Marcegaglia, dopo tutte le autorizzazioni - tra cui la regione e così via - i lavori sono iniziati 6-7 mesi fa. Io ho ricevuto l'amministratore unico della Marcegaglia Energy, di cui -mi perdoni- non ricordo il nome. con lui abbiamo fatto anche un piano della sicurezza. I lavori stanno andando avanti, però dai primi accertamenti dei carabinieri e delle forze dell'ordine in generale, non sembra ci sia un interesse acchè i lavori non procedano. Il tutto Presidente, viene fuori da un giornalista, Gianni Lannes, che un pò fomenta queste situazioni e quindi fa presa sulle preoccupazioni intorno a questo termovalorizzatore".
La revoca della scorta, comunicata telefonicamente, avviene guarda caso ad un paio di mesi di distanza dalle dichiarazioni dell' On. Angelo Cera dell'UDC, il quale, dopo aver incensato Totò Cuffaro (condannato a 7 anni per favoreggiamento mafioso), ha dichiarato ad una televisione locale che "[Lannes] me lo sistemerò io".
La scorta viene tolta a Lannes dopo che questi ha subito diversi attentati e numerose intimidazioni: dopo avergli fatto esplodere l'auto, hanno messo a fuoco il veicolo del giornalista in altre due occasioni a luglio e novembre 2009. Oltre alle telefonate minatorie, agli "avvertimenti" anonimi, al furto di un computer e di un hard disk dal suo studio nel 2010, a febbraio di quest'anno è stata manomessa l'auto della moglie e sabotato il seggiolino di sicurezza del figlio, mentre due mesi dopo gli è stata nuovamente sabotata l'auto.
Con queste premesse il Prefetto foggiano e il Ministro dell'Interno hanno pensato di lasciare questo giornalista senza scorta. Sia chiaro. Per chi non lo conosce, non si tratta dei soliti "scribacchini" pronti a produrre servizietti accomodanti: Lannes ha condotto inchieste sulle navi dei veleni, sul traffico d'armi, sui rifiuti tossici e nucleari, sulla mafia pugliese, sulle armi scaricate dalla NATO in Adriatico, sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e sulla strage di Ustica.
Temo che, per chi vive in maniera del tutto distaccata rispetto allo stato e ai bisogni del paese,i n questo periodo di scure e tagli per via di una crisi non certo strutturale e per gli attacchi speculativi contro il nostro Paese, le spese per la scorta di un giornalista possano essere considerate superflue e che tale scelta venga in qualche misura giustificata con tagli di bilancio. Io invece considero superflue le scorte per molti VIPpini politici o le auto blu o le kermesse e gli accordi militari dei quali la nostra Italia farebbe volentieri a meno, senza alcun sacrificio e danno ma anzi...con molteplici benefici.
Lannes non può e non deve essere lasciato solo. Non basta la solidarietà che tutti noi vogliamo esprimere a Gianni; non basta indignarsi o scandalizzarsi.
E' il momento di agire, di far valere la sovranità dei cittadini.
Invitiamo i Parlamentari che hanno prodotto oltre 150 interrogazioni parlamentari grazie alle sue inchieste a difendere la vita di Lannes (e della sua famiglia) e il suo operato a favore della giustizia.
Qui sotto il testo della lettera che ho già inviato al Presidente della Repubblica e che ciascuno di noi potrebbe fare propria o adattare per la spedizione (anche via mail) all'attenzione delle massime cariche istituzionali, e in particolare al Ministro dell'Interno e al Prefetto di Foggia.
Egregio Sig. Presidente del Consiglio, Egregio Sig. Ministro, Egregi Sigg.Presidenti di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica, Onorevoli Deputati e Senatori, Egregio Sig. Prefetto di Foggia,
nell'anniversario della strage di Via D'Amelio è stata decisa la revoca della scorta al giornalista Gianni Lannes, che ha condotto inchieste sulle navi dei veleni, sul traffico d'armi, sui rifiuti tossici e nucleari, sulla mafia pugliese, sulle armi scaricate dalla NATO in Adriatico, sull'amianto, sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e sulla strage di Ustica.
La scorta viene tolta a Lannes dopo che questi ha subito diversi attentati e numerose intimidazioni: dopo avergli fatto esplodere l'auto, hanno messo a fuoco il veicolo del giornalista in altre due occasioni a luglio e novembre 2009. Oltre alle telefonate minatori, agli "avvertimenti" anonimi, al furto di un computer r di un hard disk dal suo studio nel 2010, a febbraio di quest'anno è stata manomessa l'auto della moglie e sabotato il seggiolino di sicurezza del figlio a bordo, mentre due mesi dopo gli è stata nuovamente sabotata l'auto.
Io credo che il nostro Paese debba tutelare una figura come Gianni Lannes.
Per questa ragione Vi scrivo chiedendoVi di agire secondo le Vostre prerogative affinchè sia tempestivamente reintegrata la protezione per il giornalista e la sua famiglia.
Non abbiamo bisogno di un'altra vittima della solitudine!
Monia Benini
Per il Bene Comune
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